We Were Witnesses

Motherly Love.jpg

Yes, my wife and I were witnesses of this miracle of motherly love, coming back from our holidays, a couple of blackbirds made the nest right in front of the window of our living room on the branch of a pine tree. At first, when we opened the window, they were very worried, but we tried not to scare them with awkward moves and so they soon felt reassured by our gentle behavior towards them. We had the privilege to see them taking care of the eggs first, then of the little ones, the male bird coming back and forth the nest, bringing food to his spouse incessantly, and delivering loud screams all around whenever a danger was in view. It was the end of summer and one afternoon a storm happened and hail poured violently down from the sky. Pine trees do not have leaves that can give enough cover from the falling rain so “she” the mother, stood on the nest above her cubs and opened her wings wrapping them around the nest to make like a shelter with her wings, thus offering her body as a shield and raising her beak straight toward the sky, in a way that the iced hail and the rain would slide away her body and feathers. Her mate too, didn’t even try to repair himself, but kept staying defiantly watching and protecting the nest on a branch right above it. Whenever I recall this scene, tears raise in my eyes. Although we didn’t need any proof of the sameness of the universal motherly love, but this is just one of the so many.

Money Can Make, Money Can Kill…

Money is like mud

the more you wallow in it,

the more you get dirty.

 ennio forina

 

There are things that even though they are suppose to be useful tools to exchange abilities, material and goods, they are brutal by nature because they are so powerful that can be and are indeed used like weapons. So money, which as a concept, wasn’t invented by humans but already in different forms, exists in the living world it is mostly used to gain power over and beyond the individual needs and the “real” needs of the whole human species. Money and finance overpower the good development of the individual and collective soul, not because it is bad in itself, but for the wrong attitude and will of the human nature capable of turning everything into something offensive rather than positive and productive.

Il Teorema dell’Amore

Essere un corpo significa

voler essere vicino ad altri corpi,

ma il vero amore parte e si realizza dal contatto

e dal riconoscimento dell’anima

per poi confluire nel corpo

così sublimando la sua funzione.

 

ennio forina 

Non c’è differenza fra un organismo e l’anima dello stesso ma è l’uso che se ne fa che li distingue. Essi sono come due energie che possono essere attivate o meno dalla volontà dell’essere. Tutti gli organismi viventi hanno una “loro” volontà di esprimersi nelle loro funzioni , ma questa volontà può essere ancora più elevata dalla volontà attigua di un’anima sensibile. Noi respiriamo perché il  nostro organismo vuole e sa perché deve respirare ma possiamo intenderci con l’intelligenza del nostro organismo e aiutarlo a respirare meglio o a non ostacolarlo con le nostre ansie sovrapposte a respirare peggio.
È quindi l’interazione fra le due intelligenze che produce il risultato migliore.

Lo stesso vale per i sentimenti, che spingono gli organismi a toccarsi e a fondersi insieme anche solo temporaneamente. È come se avessimo a disposizione due energie che possono essere attivate, una autonomamente dalla sensibilità propria di un organismo, l’altra dalla sensibilità “se” educata e sviluppata indipendentemente, di un’anima. Possono essere attivate ambedue insieme o lasciar negletta e spenta quella dell’anima e questo fa la differenza tra un’ esperienza di amore e un’altra.
Senza il contatto delle anime, l’amore organico ha la sublimazione universale di ogni funzione che genera vita. È bello e valido ma in senso collettivo, come parte impersonale di tutta quella realtà che imprecisamente chiamiamo “Natura”.
Ma l’impulso di un amore che stabilisce una vera unione fra due entità viventi racchiuse in un corpo, si realizza solo se queste due anime vogliono e sono in grado di fondersi nelle loro essenze e pur restando uniti e parte dell’immenso oceano della Vita.
Esistono due tipi di Amore che possono restare separati o divenire uno solo.

ennio forina

Another Daybreak without You…with You

This painting – already published – was meant for the poetry that I was still writing.

Daybreak.jpg

I go to bed and it’s another night without you

I wake up and it’s another daybreak without you

Our cats hang around and stare at me

perching over the furnitures and the sink.

Outside the window, through the foggy and dusty glass

the thyme smiles and the basil greets too.

Tiredly I make some coffee,

there’s plenty of coffee in our pot now

and I don’t have to fill it up so often

not like we had to do before,

‘cause it’s another breakfast without you.

I sit, within a sunbeam in the kitchen

and it’s another sunny morning without you.

I wander through my day’s hours

working in all the empty rooms still filled of you.

But it’s just another daybreak without you.

I long to sit and talk with you

hanging lazily out on the balcony

and holding hands in the sunny afternoon.

But the sun rays miss you

and the weak breeze can’t caress your face.

I still walk sometimes downtown,

over the narrow streets

like when I walked with you

or in the park, like we used to.

But now the streets are lonely

and the park is misty too.

I know I shouldn’t let myself be down

‘cause if I were where you are now

and you were where I’m still here

I wouldn’t like you to be down or suffer

for not having me around.

I’d like to drive you to the autumn sea,

lay down with you on the sunset’s shining sand

and lightly touch your briny lips,

but now I can only linger in my lonely thoughts

for all the things you would have loved to do

and I hoped too, I could have done again with you.

Will there be other sad daybreaks without you?

Other downcast days and lonely nights without you?

There may be still many sad daybreaks

and lonely nights for me ahead

but none of them will ever be without you

and your beautiful smile I’ll always have and see 

shining around and all inside of me.

 

Dedicated to the one I love,  Margaret Mary Healy,  September 2017

Compassione

Compassion087.jpgC‘e un amabile signore, sempre sorridente nonostante i suoi guai e quelli del popolo che rappresenta, che va in giro per il mondo libero vestito di un saio arancione e poco altro, che spesso parla e scrive di una attitudine chiamata “compassione”, esortando le donne e specialmente le madri, a coltivarla e soprattutto a trasmetterla ai propri figli.

È una indicazione molto profonda e significativa di un pensiero religioso che considera la non violenza il principio di base per la vera evoluzione di un individuo e della specie in genere. Ma per insegnare qualcosa ad altri bisogna prima conoscere quello che si vuole insegnare, e se le donne/madri volessero rispondere a questo appello, dovrebbero capire cosa sia la compassione, perché dovrebbe essere trasmessa ai loro figli ed infine quali siano gli eventuali positivi effetti da questa derivanti.

Personalmente non penso che la compassione sia un esercizio di bontà finalizzato alla solidarietà sociale o una buona attitudine civica e morale applicabile quando è opportuno, ma piuttosto un principio mentale, cercato, allevato, stabilito e profondo che si rivolge al di fuori del proprio ambito di relazioni, oltre se stessi, il proprio clan o famiglia, oltre la nazione o il popolo a cui si appartiene e oltre la propria specie.

È il principio di una vera evoluzione che contrasta anche con l’egoismo naturale di base più ottuso e crudele a partire dalla singola cellula e che si riflette su tutto il mondo vivente senza eccezioni, persino in quella parte profonda di mondo sconosciuto interno a noi e del quale noi non siamo i regolatori.

La compassione non è pietà, si può avere pietà anche per chi si disprezza, così come anche l’empatia che si prova all’interno dei gruppi o per i componenti familiari o i compagni di lavoro o di vita è un’altra cosa. Chiunque è in grado di provare qualche tipo di compassione occasionale per persone lontane che subiscono disastri e sofferenze eccezionali, o eventuali mendicanti finti o veri che siano.

È facile che ci si commuova per un caso doloroso diffuso dai media e intervenire con donazioni ma i casi sporadici di coinvolgimento emotivo che ci spingono a compiere delle buone azioni sono spesso troppo particolari e selettivi. Anche molti individui che mentre commettono crimini, grandi e minori, possono manifestare degli atteggiamenti “compassionevoli” in situazioni particolari ma che non hanno nulla a che vedere con la compassione vera, profonda, pervasiva, universale, incondizionata, che non distingue fra caso e caso, fra soggetto e soggetto.

La compassione vera è uno stato esistenziale, proviene dalla sensibilità non negletta ma allevata e fatta crescere per quello che è: una “forma elevata di intelligenza” poiché la capacità di sentire la sofferenza universale e connettersi ad essa costantemente, sentire le creature, sia quelle che intersecano le nostre vite sia quelle che conducono le loro esistenze distanti da noi è cosa rara. Anche una sola azione distruttiva compiuta consapevolmente e senza rimorso rivela in un individuo l’assenza totale della capacità di essere compassionevole.

Il cacciatore che con la sua arma potente ed “evoluta” spappola il povero fagiano, può essere molto addolorato se il suo cane, per qualsiasi ragione, si ferisce gravemente o dispiacersi per qualsiasi altro soggetto che sia un elemento rassicurante del suo proprio ambito vitale ma questo limitato sentimento” è solo un dispiacere riflesso ed egoistico per qualcosa che pensa di appartenergli e che permea la sua sfera esistenziale.

È così che i criminali grandi o piccoli, si costruiscono la loro distorta e perversa etica. Essi, come tutti gli organismi viventi, passano da due primitivi e innati concetti naturali: quello della sopravvivenza e del sostentamento della propria prole, all’esercizio di una brutalità che va molto oltre queste necessità di base. Così applicano una violenza molto più feroce finalizzata all’acquisizione di beni, di territori e di potere molto oltre il necessario  e persino molto oltre il superfluo, calpestando e distruggendo le necessità e le vite altrui.

E purtroppo in senso lato spesso, è esattamente come la società “civile” nel suo insieme pensa e agisce, giustificando le devastazioni degli equilibri naturali con la scusa di una crescita che a volte assume la forma di una entità mostruosa che divora molto più di quanto produca.

La compassione è sorella dello spirito materno ma del genere che solo può rendere migliore il mondo: cioè l’amore materno esteso, universale, che travalica i confini della stirpe. Finché ci sarà il culto per un amore materno “circoscritto”, limitato a insegnare ai propri piccoli ad affermarsi con prepotenza, a studiare e gareggiare per essere primi e vincenti, ad occupare i posti migliori, ad avere senza essere, il mondo non cambierà.

Non vi sarà pace sociale né pace globale. I conflitti saranno sempre giustificati dalla tremenda espressione “mors tua vita mea” largamente attuata nella realtà naturale ma nella realtà umana molto più estesa e distruttiva.
La compassione è il rispetto universale, la tolleranza universale, il procedere sul proprio sentiero senza farlo diventare una autostrada che spezza e divora tutto quello che attraversa.

Non credo vi siano realtà, di vite minori, come da millenni ci hanno abituati a pensare, né forme di sofferenze diverse, ma diramazioni, propaggini e frammenti di un unico flusso vitale nel quale siamo inequivocabilmente e ineluttabilmente immersi.

Tutti gli esseri viventi sono come i cristalli di ghiaccio che si mutano in fiocchi di neve, tutti diversi, nessuno uguale ad un altro ma tutti fatti della stessa acqua, nonostante quanto ci diamo da fare nella costruzione di strutture mentali e fisiche, vere e proprie torri di Babele della mente e dei luoghi, che dovrebbero qualificarci a livelli superiori ma che allo stesso tempo ci rendono sempre più disperatamente lontani dall’essenza delle cose.

L’amabile signore che ha ispirato queste riflessioni è l’attuale Dalai Lama e data la sostanza del pensiero che rappresenta, sono sicuro che intende promuovere la virtù della compassione non soltanto verso e per la specie umana ma, a differenza di altre “compassionevoli” attitudini nostrane, la estenda anche a tutte gli altri esseri viventi, nessuno escluso.

ennio forina     – Pubblicato su noiroma.it  Domenica 18 Settembre 2011 00:00

Al PerSempre Amore

Peggy park

LA PAROLA “PERSEMPRE” SPEZZATA

Quando due mani si uniscono in una stretta PerSempre

cosa accade se improvvisamente il duro destino spezza la parola PerSempre

e la mano di un amante deve lasciar l’altra andare via

svanire in uno sconosciuto mondo di PerSempre amore?

Quanti altri PerSempre possono entrare in una sola vita

quando la mano che ha perso la prima presa

non si rassegna a perdere il tocco dell’amore PerSempre

ma continua PerSempre a stringere la presa

anche se un’altra mano stringente

appare improvvisamente dal nulla

anelando una nuova stretta di un PerSempre amore?

Forse i due PerSempre continueranno a tenere il tocco dell’amore

in una unica PerSempre stretta ?

La mia mano, amore mio, ancora stringe lo spazio vuoto

dove la tua mano stringeva la mia sperando

che tu possa ancora sentire la mia stretta di amore

per un PerSempre tempo.

For Love Ever

74

THE FOREVER BROKEN WORD 

When two hands come to join each other in one forever hold

what if the harsh fate suddenly breaks the forever word in two

and one lover’s hand has to let go the other one

vanishing into the unknown forever world of love?

And how many other forevers

can then befit into just one life

without letting go the hold on the first one

when the hand that has lost the previous grasp

won’t resign to lose the touch of love forever

but keeping forever to hold on it

even if another forever holding hand

arises just from nowhere

yearning a new touch of a forever love?

Perhaps the two forevers will keep the touch of love

in just one single forever hold?

My hand my love, still holds the empty space

where your hand was holding mine

hoping that you can still feel the loving touch

for a forever time.

ennio forina – September 2017

Ode alle Donne

Una donna è una tempesta

Una donna è il sole splendente

Una donna è una poesia

Una donna è una rima

Una donna è una canzone

Una donna è una nenia

Una donna è un fiume

Una donna è una prateria

Una donna è una foresta

Una donna è un fiore

Una donna è un albero

Una donna è una montagna

Una donna è lo spazio

Una donna è un rifugio

Una donna è un nido

Una donna è una sfida

Una donna è una culla

Una donna è un prato

Una donna è un ruscello

Una donna è una lacrima

Una donna è un sorriso

Una donna è un riso

Una donna è un pianto

Una donna è un grido

Una donna è un sussurro

Una donna è la pioggia

Una donna è il vento

Una donna è una brezza

Una donna è uno stagno

Una donna è un  lago

Una donna è una goccia

che spegne la sete.

E una donna è l’oceano

nel quale volentieri affondi

Una donna è qualsiasi cosa che è

e che sarà sempre.

Una donna non è una preda

Una donna non è una conquista

Una donna non è un dono

Una donna è l’orizzonte

dove tu vorresti essere.

 

ennio forina 

 

Ode to the Women

A woman is a storm

A woman is sunshine

A woman is a poetry

A woman is a rhyme

A woman is a song

A woman is a lullaby

A woman is a river

A woman is a prairie

A woman is a forest

A woman is a flower

A woman is a tree

A woman is a mountain

A woman is the space

A woman is a shelter 

A woman is a nest

A woman is a challenge

A woman is a cradle

A woman is a meadow

A woman is a stream,

A woman is a tear

A woman is a smile

A woman is a laugh

A woman is a cry

A woman is a whisper

A woman is the rain

A woman is a gust of wind

A woman is a breeze

A woman is a pond

A woman is a lake

A woman is a drop

to quench your thirst away

And a woman is the ocean

In which you gladly sink

A woman is everything there’s is

And that will ever be

A woman is no prey

A woman is no conquest

A woman is no property

A woman is no gift

A woman is the horizon

where you would like to be.

ennio forina 

9/11 – 2001 The Broken Words

TOWERS-2001-2011- Blog

https://www.911memorial.org/registry/ennioforina/sow

WE

We are the lost voices
that nevermore you’ll hear
we are the fading shades
of those that won’t come back
shreds of what once were bodies
in ashes and in pieces
made by the deadly blow
of this sudden hell’s fire.

 For what the Hell can count.

We are those who jumped off
the broken glass and walls
hoping our death came quickly
to end a pain so unbearable
by burns and suffocation
or hoping that some angel
would reach us right before
the hard stone of the ground.

We didn’t know the world
was watching all astonished

For us the world was ending.

We are the thoughts
evaporating in incandescent steel
reaching for a sky somewhere.

We are the words unspoken
the calls we never did
to all those we cared so much.

We died like many died and die
for blinding violence
in blasts and clouds of dust.

We died thus and asking why
were we the chosen ones
to end like this so abruptly.

We missed all the chances
to reach again our loved ones
and shining days ahead.

We are our lost and hidden pathways
of knowledge unknown forever.

We are the cry of shame
for a death we did not deserve
just like for many living beings
killed with harsh despise.

It’s hard to feel the pain of others
until you try it on yourself
and on the eternal moment
of losing what you are
you suddenly realize

Those who don’t feel
the pain and death of others
are not alive at all.

But now all words are useless
’cause all the pain has gone
and what you may learn by this
will go with us away
from all the rest of you
survivors and lost
in this mad and wrong world.

Now all of you people
wether you watch and cry
or cheer about a victory
you’ll keep wandering blind
and blindly keep destroying
until you wish to find
the ousted sense of reason.

We are this growing smoke
that’s hiding all the feelings
of what is left of us
while the life’s breathing
now it’s not even a sigh.

Soon we’ll disappear
without a touch or whisper
from all the loved ones
but in some way we’ll stay
like diamonds in their souls.

For those who cheered our death
and hailed about a victory
we may well be some smoke
just raising in the sky
scattered by winds of evil
but smoke more thick and dark
flows in each and every mind
that’s raised in graves of hate.

ennio forina 2001

9/11 Parole Spezzate

TOWERS-2001-2011- Blog.jpghttp://www.911memorial.org/registry/ennioforina/sow

NOI 

 Noi siamo le voci perdute
che mai più saranno ascoltate,
siamo le ombre evanescenti
di quelli che non torneranno,
frammenti di quelli che una volta erano corpi
fatti in cenere e pezzi dal soffio mortale
di questo improvviso fuoco d’inferno.

Per quello che l’Inferno può contare.

Noi siamo quelli che saltavano
attraverso i vetri infranti e le pareti
sperando che la morte venisse veloce,
per finire un dolore così insopportabile
di soffocante bruciore e che un angelo
ci raggiungesse prima
di toccare la dura pietra del suolo.

Noi non sapevamo
e a noi non importava
che il mondo stesse guardando
attonito e sgomento.

Per noi il mondo stava finendo.

Noi siamo i pensieri,
evaporati
nell’incandescente acciaio
anelando per il cielo da qualche parte.

Noi siamo le parole non dette
le chiamate mai più fatte
a quelli a noi più cari.

Noi siamo morti così
come molti sono morti

e ancora muoiono
per la violenza ottusa
in esplosioni e nubi di polvere.

Noi siamo morti chiedendoci perché
fummo noi ad essere  scelti
per finire così senza ragione.

Noi abbiamo perso tutte le occasioni
di raggiungere i nostri amati e cari
e di possibili altri splendidi giorni futuri.

Noi siamo i nostri desideri nostalgici
non ancora e mai più espressi
desideri e speranze non svelate
di inesplorati giorni a venire.

Noi siamo i perduti e nascosti sentieri
di conoscenza sconosciuta per sempre.

Non siamo martiri né eroi
perché siamo stati uccisi così 
vilmente assassinati
come per qualunque essere vivente
che si uccide con crudele disprezzo.

È difficile sentire il dolore degli altri
fin quando non si prova per se stessi,
ma nell’attimo eterno
di perdere quello che siamo,
improvvisamente possiamo capire.

Quelli che non sentono la morte degli altri
non sono affatto vivi.

Ed ora che le parole sono inutili
e tutto il dolore sembra scomparso,
quello che potreste imparare da questo
andrà via con noi soltanto,
via da tutti voi sopravvissuti
e persi in questo folle mondo.

Adesso tutti voi popoli,
sia che osservate piangendo
o esultando per una vittoria,
continuerete a vagare ciecamente
e ciecamente continuare a distruggere
fino a quando non vorrete seguire
la via della ragione
e di un universale sentimento.
.

Noi siamo questo fumo che cresce
e nasconde ogni sensazione
di quello che è rimasto di noi
mentre il respiro della vita
non è più nemmeno un sospiro.

Presto scompariremo,
nella tersa aria di un giorno
che noi non potremo più vivere,

senza un tocco o un sussurro
da chi ci ama così tanto,
ma in qualche modo resteremo
come diamanti nelle loro anime.

E ombre di oscurità
in chiunque sa solo odiare.

Per chi ha esultato alla nostra morte
e acclamato per una vittoria,
noi siamo certo questa nuvola di fumo
che sale e invade il cielo
dispersa nei venti del male
ma fumo più denso e scuro 
continuerà a offuscare
tutte le menti e anime che da sempre
sono allevate nelle orrende bare d’odio.

Ennio Forina 2001

 

 

The Broken Words of 9/11 2001

TOWERS-2001-2011- Blog.jpg

https://www.911memorial.org/registry/ennioforina/sow

WE

We are the lost voices
that nevermore you’ll hear,
we are the fading shades
of those that won’t come back,
shreds of what once were bodies
in ashes and in pieces,
made by the deadly blow
of a sudden hell’s fire.

 For what the Hell can count.

We are those who jumped off
the broken glass and walls,
hoping our death came quickly
to end the pain so unbearable
of burns and suffocation,
hoping that some angel
would save us just before
reaching the hard stone
down on the ground.

We didn’t care the world
was watching all astonished.

For us the world was ending.

We are the thoughts,
evaporating in incandescent steel,
reaching the sky somewhere.

We are the words unspoken,
the calls we never did
for those we cared so much.

We died like many died and die,
for blinding violence,
in blasts and clouds of dust.

We died and asking why
were we the chosen ones,
to end like this so abruptly.

We missed all the chances
to reach again our loved ones
and shining days ahead.

We are our lost and hidden pathways
of knowledge unknown forever.

We are the cry of shame
for an unjust death
just like for many living beings
killed with harsh contempt.

It’s hard to feel the pain of others
until you try it on yourself
then, on the eternal moment,
of losing what you are
you suddenly realize:

Those who don’t feel
the death of others
are not alive at all.

But now all words are useless,
’cause all the pain has gone
and what you may learn by this
will go with us away
from all the rest of you,
survivors and lost
in this loveless, crazy, world.

Now, all of you people,
whether you watch crying
or cheer about a victory
you’ll keep wandering blind
and blindly keep destroying
until you’ll want to find
the ousted sense of wisdom.

We are this growing smoke
that’s hiding all the feelings
of what is left of us
while the life’s breathing
now isn’t even a sigh.

Soon we’ll disappear,
without a touch or whisper
from all our loved ones,
but in some way we’ll stay
like diamonds in their souls.

And shades of darkness inside
anyone who only knows to hate.

For those who cheered our death
and exulted about a victory
we may well be some smoke now
just raising in the sky,
scattered by the winds of evil,
but smoke more thick and dark
will stay in all the minds and souls
that are always raised
i
n all the graves of hate.

Ennio Forina 2001

Lo Stupro Uccide -Lentamente –

LO STUPRO E’ UNA FORMA DI ASSASSINIO CHE UCCIDE LENTAMENTE.
Gli stupri, come le rapine, sono forme di assassinio minori, poiché violando brutalmente i diritti fondamentali degli esseri viventi di vivere nei loro spazi esistenziali sacri e inviolabili, producono ferite insanabili che fanno ammalare insieme l’anima e il corpo di una persona. Il corpo è un territorio privato che nessuno, se non invitato, può arrogarsi il permesso di violare, violando anche la volontà di scegliere liberamente. Lo stupro è una invasione brutale della libertà e della dignità e non ha niente a che vedere con la funzione degli organi sessuali che non rispondono solo ad impulsi biologici ma anche sentimentali e intellettuali. Le affermazioni in oggetto sono di estrema gravità perché considerano e riducono un individuo di sesso femminile come se fosse un oggetto costruito intorno ad un solo organo del suo essere. E impadronendosi con la forza di quell’organo si compie una rapina e un assassinio allo stesso tempo. Il piacere sessuale è una combinazione di profonde e ineffabili sensazioni psichiche, connesse a quelle fisiche, che si valorizzano vicendevolmente ed è tutta la psiche della persona che decide con “chi” avere anche un rapporto fisico, che determina il valore di un atto sessuale, come del resto di qualsiasi altra azione umana. Perciò lo stupro è poco meno di un assassinio e molto più di un atto sessuale rapinato, sequestrando la libertà e l’indipendenza del “territorio”privato di una persona, cioè il suo corpo e la sua mente. ma è anche la devastazione dell’equilibrio psichico e la lacerazione dell’anima di una persona che permane nel tempo e causa una sofferenza insanabile. Anche se non si muore a causa di uno stupro, una parte di un’anima sensibile violata, muore lo stesso e non può più essere riparata, può solo essere nascosta, all’interno dei contenitori delle memorie tristi e dolorose, ma non può essere dimenticata. Per sempre. Per questo, chi stupra è un assassino sostanziale anche se non sopprime completamente la sua vittima. Queste due dichiarazioni sopra, oltre ad essere un segno di spaventosa ignoranza e stupidità, sono significative dello stadio di barbarie nel quale stiamo velocemente, e di nuovo, precipitando.

L’Amore Esiste

L’Amore esiste. È il desiderio, è il processo, l’impulso della conoscenza reciproca ma anche della conoscenza verso chi non ricambia lo stesso desiderio. L’amore è il “sentire” che si volge in ogni direzione e vale per la sua sincerità, non per i risultati, non per la durata, non per gli esiti, trova il suo premio in sé nel fatto stesso di amare così come l’odio e il disprezzo si compensano da soli…“ Io voglio conoscerti”, equivale a dire “ti amo”, ed è forse ancora più significativo. Ho scritto altrove : “Ti amo perché esisti, non per averti”. e vale se mi rivolgo alla donna che potrei amare o a un gatto, un uccellino, o un albero. L’Amore è energia, che si produce in una sfera diversa da quella convenzione che chiamiamo matrimonio, condizionata dalla logica della riproduzione in un ambiente sicuro, costruire una famiglia insieme non significa necessariamente amarsi se non vi è anche questa ulteriore energia impalpabile che oltrepassa il semplice impulso di generare nuova vita. E infatti molti si stupiscono del fatto che dopo la scansione dei tempi che servono per nutrire e proteggere i figli, la passione iniziale svanisce. Ma la realtà non è che la passione sia svanita ma che sia stata mistificata per amore. La passione che fa unire due persone per costruire una famiglia spesso non è amore e quindi non è l’amore che che viene a mancare ma la funzione, non appena il compito di allevare figli è esaurito. È necessario conoscere la sostanza delle cose e degli impulsi degli animi, non la loro forma. Il fallimento di tante unioni deriva proprio da una distorta interpretazione dei sentimenti che le realizzano, l’incapacità di riconoscere la vera essenza dei sentimenti che spingono a voler camminare insieme nel sentiero della vita. Io ti amo non può durare se è un impulso di conoscenza compiuto, nessun individuo resta lo stesso nel tempo e nello spazio, mentre il desiderio di conoscenza è una forma di amore molto più significativa e durevole che non può mai esaurirsi, perché il conoscere è una strada senza fine.