Aspettando Un Anno Diverso

LA MAGGIOR PARTE DEGLI ANIMALI NEL MONDO

NON HA NESSUN “FELICE ANNO NUOVO” DA ASPETTARSI.

PER ME NON C’È NULLA DA CELEBRARE

FINO A QUANDO L’ORRORE CONTINUA.

ennio forina

Anche la maggior parte dei popoli umani non ha molte ragioni per aspettarsi una esistenza migliore e più giusta con il semplice passaggio da un anno all’altro. Ma gli animali non sono colpevoli del male degli umani, mentre il genere umano è la causa principale dell’immane massacro e sopruso degli animali schiavizzandoli, uccidendoli e togliendo loro il diritto di vivere per se stessi e non al suo servizio. Di anno in anno e in tutti gli anni a seguire.

Alla Fine…

Alla fine della storia…
potremo aver raggiunto la meta
o esserci sperduti nella nebbia.
Potremo aver avuto il mondo
a fianco ad acclamarci
o nella dimora della solitudine
soggiornato a lungo.
Potremo aver ghermito le vittorie
o aver patito sempre la sconfitta.
Potremo aver danzato insieme al sole
o attraversato a fatica le tempeste,
ma quello che conterà davvero
sarà ciò che è stata 

di tutti i nostri intenti, 

la sostanza.

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Gioia Mortale…

FATTI NASCERE PER ESSERE UCCISI.

Quest’albero avrebbe dovuto essere fra i pendii di un monte o tra i suoi fratelli dei boschi, a dipingere le pianure di verde, a profumare l’aria delle valli a offrirsi come dimora per gli uccelli o almeno in un parco cittadino per attenuare lo squallore delle prigioni di cemento che chiamiamo case. Questo non doveva essere il suo destino, non era nato per questo né per essere torturato dalla gloria degli orpelli luminescenti festivi che scintillano come fuochi fatui e dispensano felicità illusoria come una droga ottica da aggiungere alla droga delle abbuffate fatte per soddisfare orgasmi organolettici e non per nutrirsi . Tutte cose che non hanno vita come quella vita che è, era nelle sue foglie e se fosse rimasto nella terra e nell’aria sarebbe stata vita donata a noi anche e che invece lentamente si spegne nello scempio di un bidone della spazzatura in cui non solo il suo corpo si disgrega ma anche la nostra etica, la nostra coscienza, la sensibilità e finanche la nostra migliore ragione. In natura quest’albero sarebbe stato un gigante di sensazioni vitali, mentre nelle nostre case è solo un attaccapanni delle nostre più artefatte illusioni ma preferiamo godere della loro morte che della loro vita, di quella piena vita che possono offrire per il solo fatto di esistere. Tale è l’insana sostanza della nostra mente e le limitate pulsazioni dei nostri cuori. Se la sacralità delle tradizioni pretende il sacrificio di esseri viventi non può esservi vera gioia né vero amore in esse, solo l’oblio del Giusto e della Compassione.
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Incontrarsi

“Come va?, Tutto a posto? ”

Spesso sono solo domande ipocrite 

poiché quasi nessuno

vuole davvero conoscere le risposte.

“Sono contento di rivederti! Anche se è passato molto tempo sei sempre una persona importante per me e se vuoi raccontarmi quello che è avvenuto nella tua vita, devi sapere che io sono sinceramente interessato/a ad ascoltarti e spero che tu sia interessato/a ad ascoltare me, perché una volta, per breve o lungo tempo siamo stati compagni di viaggio”.

Ma senza questo sincero desiderio di conoscenza e di contatto, non chiedermi nulla, perché il mio benessere non ha bisogno della tua invidia e al mio disagio non serve la tua commiserazione.