PREDATORI DI NOMI

Continua senza sosta nei media e in internet la cultura del disprezzo per gli animali.

Quando finirà l’uso di termini impropri per insultare gli antagonisti o i nemici o semplicemente le persone che non vi piacciono? Non sono parte né simpatizzante di nessun sistema politico,  squadra calcistica, corporazione o altro, anzi non sono parte di nessuna congregazione di umani, piccola o grande che sia. Ma difendo i vermi, che sono esseri viventi ed hanno la loro dignità anche se a voi non piacciono. Quello che i vermi fanno è molto più utile di quello che fanno i governi e i loro oppositori, alcuni trasformano incessantemente la materia inerte in terreno di coltura, dove cresce e si sviluppa la vita. Altri scompongono le sostanze degli organismi in disfacimento e le metabolizzano in altri circuiti vitali.  È una funzione indispensabile per costruire e garantire la vita delle altri esseri viventi, compreso l’esistenza di quelli che li disprezzano. Se volete insultare i vostri nemici siate abbastanza creativi ed istruiti da trovare termini specifici che descrivano le caratteristiche umane malevoli e lasciate stare la vita. Quello che fa un verme è molto utile, necessario e persino degno di meraviglia, mentre al contrario quasi tutti i battibecchi politici sono non soltanto infruttuosi, ma inutili, non necessari, e non destano meraviglia ma squallore, poiché istigati da faziosità, da opinionismo e pregiudizi e completamente privi di dialettica.

Usando con disprezzo e disgusto i nomi degli animali, voi insegnate ai piccoli della specie ed ai vostri figli che vi sono animali simpatici , (pochi) a cui vogliamo un gran bene ed altri, (moltissimi) che sono schifosi e si possono eliminare e forse anche torturare, insegnate loro che deve vivere solo quello che a noi piace. Così anche le bellissime erbe dei campi, che vengono brutalmente e stupidamente chiamate erbacce per eliminare le quali si inondano i terreni con pericolosissimi diserbanti. Sembra che questo mondo attuale non sappia riflettere sulle evidenze che non si possono ignorare, non sappia apprendere e ritenere le nozioni regalate e non sappia ragionare per capire la ragione delle cose.

Sconosciuti compagni di viaggio

Se molte anime si concentrano all’unisono  in un sincero sentimento di compassione per chi soffre, la compassione può diventare  amore universale e l’amore universale può diventare forza,  necessaria per lottare e forse per vincere. Perché la vita è una sola anche se espressa in modi ed in forme diverse. Come i fiocchi di neve, nessuno uguale ad un altro, ma tutti composti da una stessa sostanza e con una sola origine. L’amore è l’energia che li unisce e che si vinca o si perda, quello che più conta alla fine è la compagnia dell’amore degli altri, di tutti gli esseri viventi.
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“Reddite Caesaris quae sunt Caesari”

A Cesare si può dare quel che è di Cesare, ma tutto ciò che vive non dovrebbe appartenere a nessuno, se l’animale umano fosse veramente dotato di quella sua sedicente superiorità mentale e morale rispetto agli altri animali. Ma non è così, al contrario, nei millenni ha per lo più costruito sistemi e definito leggi che santificano e legittimano le sue efferate predazioni, mentre quelle dei veri predatori per costituzione, le chiama atti bestiali. Non so se la notizia del pignoramento degli animali di affezione possa essere vera o verosimile, certo se non lo è sarebbe auspicabile una pronta smentita da parte dell’ente direttamente interessato. Tuttavia, in questo clima di parossismo burocratico-fiscale e brutale follia collettiva, tutto può avere la consistenza della realtà più terribile. Del resto, cosa non è accaduto soltanto nel secolo scorso? È forse cambiata l’umana gente, sono veramente migliori i popoli, i governi, le classi che detengono i poteri? Sono cambiati gli obiettivi, le aspirazioni, i princìpi, la sensibilità e gli ideali? Per molti individui, molti di noi almeno, il sentimento per gli animali e specialmente quelli che sono loro compagni di vita, è l’ultima spiaggia di libertà affettiva privata non quantificabile e non alienabile da nessun parametro contabile. Per molti di noi è l’espressione dell’amore reciproco più disinteressato e sincero che vi sia e se Cesare volesse davvero esigere anche questo amore e questa vita, oltre alla sua effige, allora quello vorrebbe dire che tempi molto, molto, molto cupi, si stanno avvicinando ai nostri orizzonti.