Month: January 2018
Genus Humanum
Stati Di Decadenza Generale…
Grumi di lettere senza significato, forme aggressive da lavatrici avveniristiche e farraginose insegne da negozi minori… le une offrendo onnipotenza e gli altri la soluzione assoluta dei problemi…
L’infinito sentiero…
Le persone che si amano davvero
non sono quelle che pensano
di essersi finalmente trovate,
ma quelle che si cercano continuamente,
anche se sono già insieme.
ennio forina
IL DECIMO CERCHIO – L’Oro Rosso
Pepite d’Amore
Ho scavato nelle miniere della vita
e nei fiumi che scorrono da tutti i cuori
e sopra i picchi delle montagne sognanti,
cercando qualche vera pepita d’amore,
solo per regalarle a chiunque.
Dentro ed oltre i nascosti paesaggi,
o cercando nei passi segreti,
attraverso le nebbiose montagne dei rimpianti,
vagando nelle vuote, affollate strade
e in ogni scenario dell’immaginazione.
Le ho cercato nel sole splendente,
o sotto la pioggia incessante,
in tutti i ventosi e morti giorni d’inverno,
le ho cercate quando la tempesta colpiva
o attraversando i deserti degli affetti,
le ho cercate a lungo, intorno e invano,
fin quando ho capito che nessuna pepita d’amore
era realmente dove io l’avevo cercata,
perché esse erano davvero tutte nel mio cuore.
E ora so, che tutte le pepite d’amore
che ho dato via, tutte, una ad una,
anche se nessuna era mai rimasta per me,
continuano sempre a splendere nel mio cuore,
mentre se le avessi tenute solo per me
peserebbero molto sulla mia anima
così come le pepite d’oro pesano sulle spalle,
perché tutte le pepite d’amore
non sono fatte per essere conservate,
e la luce che resta non pesa affatto.
ennio forina Gennaio 2018
Love Nuggets
“Fatti non furon per viver da Giullari“
Animali nei circhi.
Se il sommo poeta decretava per gli umani “fatti non foste per viver come bruti”, qualcuno mi dica in quali parti delle sacre scritture, – che poi sono sempre scritte da “sacre” umane mani -, si stabilisca che gli animali, “fatti furon per viver da giullari” a nostro e per nostro piacimento. Pur non avendo letto per intero l’antico testamento, penso che di sicuro una simile affermazione non sia in esso contemplata, si dà e non sempre, piena accettazione del fatto che gli animali possano essere scannati con disinvoltura per dare il sostentamento a questa nostra specie, tanto peccaminosa e indegna quanto prediletta chissà perché, dal creatore del “tutto”, o nei numerosi rituali tali e quali a quelli antichi e pagani che stabilivano che per ingraziarsi gli dei si doveva versare il sangue e le viscere degli animali più in salute.
Ma che differenza c’è tra la richiesta del sacrificio di una capra, per aver risparmiato il fanciullo Isacco, presumibilmente innocente di qualsiasi colpa, e l’offerta a Giove e alla sua pletora di cortigiani divini viziosi, collerici e invidiosi, del sangue sicuramente innocente, degli animali già sacrificati e ridotti in schiavitù per ricavarne cibo?
Mi sembra di ricordare che Gesù aprì con furia le gabbie degli animali che venivano venduti nel tempio di Gerusalemme e non mi sorprenderebbe che avesse gridato anche che Dio non aveva certamente bisogno del sangue delle sue creature, ma della sincerità dei buoni sentimenti dei singoli umani, poiché gli altri animali al contrario di noi, non conoscono la menzogna e l’ipocrisia e sono soltanto grati di aver ricevuto il dono della vita. Ma questo è un alto discorso, poiché quando nella storia si dice che Dio parla attraverso le umane bocche e scrive usando le umane mani, è ben difficile instaurare una conversazione dialettica che possa dare risultati confortanti, almeno per la mia povera mente indagatrice, così abituata alla logica delle evidenze e alla pura riflessione oggettiva.
Spesso, i miti e le saghe umane riflettono verità inequivocabili non già sul carattere e sulle volontà presunte dei presunti dei , ma su quelle particolari degli umani, e da questi “sacri” miti, sembrerebbe che l’animale umano avrebbe avuto il permesso di prendersi tutto, meno le mele di un singolo albero, ma come si sa, nemmeno questo tutto è mai stato sufficiente a soddisfare la sua innata e mai inibita voracità.
Ma torniamo al principio, accettato anche oggi, all’inizio di questo tecnologicamente sorprendente secondo millennio, che si definisce così evoluto ma che continua a rendere schiavi gli animali, come mai aveva fatto prima, e a forzare e distorcere la loro natura all’unico scopo di divertire i rampolli idioti di genitori altrettanto immersi nell’idiozia, incapaci di vedere la sofferenza celata dietro le quinte dello spettacolo e incapaci di provare quell’elevata qualità percettiva dell’anima, così rara in ogni epoca e ancora più rara oggi: la compassione.
Quale insegnamento didattico o etico un bambino può ricevere dal vedere la fierezza di una tigre ridursi a buffonate per evitare il bruciore della frusta o la certezza di ricevere poi un tocco di carne e un possente animale come un elefante genuflettersi per qualche nocciolina, dopo essere stato a lungo torturato con vari mezzi, e ambedue finire dopo lo spettacolo, nelle loro buie celle di clausura e follia, dove l’odore della jungla e il vento della savana non sono nemmeno ricordi? Cos’è dunque che manca in questi spettatori? Gli ammaestratori altro non sono che i sacerdoti del sacrificio della natura degli animali, non li uccidono con un colpo di daga, ma più lentamente con le catene e la frusta.
Non fanno altro che sacrificarli sull’altare del divertimento e del dileggio… e ci restano solo due possibilità per spiegare il fenomeno della blanda etica umana che permette questo scempio dell’anima e della dignità degli animali…o essi non sono compassionevoli e non sentono la loro sofferenza implicita nelle crudeli procedure di ammaestramento, o non sono intelligenti abbastanza da riconoscere la differenza fra la libertà della loro natura e l’orrore della loro schiavitù, ma io credo che ci sia una terza possibilità, quella più vera, e cioè che gli attori e gli spettatori che calpestano, deridono, vilipendono e distruggono la dignità e la vita degli animali con le fruste, con i pungoli, con le catene e infine con le risate, non hanno nessuna di queste due qualità evolute; né la compassione né l’intelligenza sufficiente per poter capire di essere “loro” stessi gli esecutori ed i mandanti di un persistente delitto contro natura e di conseguenza contro il “creato”, visto che un Creatore, alla fine sarebbe anche tutto ciò che esiste, ed ogni frammento, atomo, di questa realtà esistente è di fatto un frammento di creato e quindi di Creatore.
Il mondo vivente è permeato dalla crudeltà e dalla prepotenza dei predatori verso le loro prede, ma nessun altro animale fa schiavo e si prende gioco della sua preda, rapinandolo, oltre alla vita, anche della sua dignità esistenziale, nessuno, eccetto l’animale umano.
ennio forina 2018
Potresti Essere…
Potresti essere schiavo,
o una mente libera.
Potresti essere una spina,
o un fiore sbocciato.
potresti essere grandine,
o pioggia gentile.
Potresti essere un vento forte,
o leggera brezza,
Potresti essere tempesta,
o una nuvola splendente.
Potresti essere un fortunale,
o un’onda leggera,
o una dura tempesta,
o un calmo giorno di sole.
Potresti essere una cascata,
o un ruscello che scorre.
Potresti essere un’alluvione
o un laghetto tranquillo.
Potresti essere una pietra,
o soffice sabbia.
Potresti essere un deserto,
o un grande campo verde.
Potresti essere rude,
o d’animo gentile.
Potresti essere avaro,
o anima generosa.
Potresti essere una morta autostrada,
o una foresta vivente.
Potresti essere un cancello,
o un orizzonte infinito.
potresti essere lacrime,
o un sorriso splendente.
Potresti essere una fine,
o un nuovo principio.
Potresti essere rammarico
o puoi essere Amore.
ennio forina gennaio, 2018
You Could Be…
You could be slave,
or a free thinker.
You could be a spine,
or an open flower.
You could be hail,
or a gentle rain.
You could be a blast,
or a light breeze.
You could be a storm,
or a shining cloud.
You could be a squall,
or you could be a wave,
or an harsh tempest,
or a calm and shining day.
You could be a fall,
or a flowing stream.
You could be a flood,
or a placid pond.
You could be a stone,
or a soft sand.
You could be a desert,
or a wide green field.
You could be rough,
or kindly hearted.
You could be mean,
or a giving soul.
You could be a dead highway
or a living forest.
You could be a gate,
or a vast horizon.
You could be tears,
or a shining smile.
You could be an end,
or a new beginning.
You could be regret
or you can be Love.
ennio forina january, 2018