La “Festa” della Pancia e dei Soldi

Nemmeno il più feroce e crudele dei predatori, fa rinascere le sue vittime per ucciderle e questa è la “superiore” umanità che si auto-celebra come la specie ”eletta”.

Poveri Fiori…

Ci siamo di nuovo alla vigilia di una tradizione ipocrita, in cui in nome di una fittizia, effimera considerazione di rispetto e gratitudine per il genere che nel bene e nel male ha reso possibile la vita umana su questo pianeta, si fa scempio di un altro tipo di vita, solo perché anche da questa vita si possono trarre vantaggi formali e profitti, seppure di piccola entità.

Che senso ha celebrare in una manciata di ore, quello che dovrebbe essere “sempre” effettivo, fingendo di ricordare ciò che dovrebbe essere presente nelle menti degli uomini ogni singolo giorno di ogni singolo anno operativamente e non solo simbolicamente, con dei miseri, formali, quasi sempre ipocriti omaggi, facilmente reperibili sul mercato, comprati in fretta da venditori clandestini agli stop dei semafori, pensando che possano alleviare e cancellare le dolorose memorie di antiche e attuali vessazioni, di discriminazioni e colpe che gli uomini hanno esercitato per millenni contro le donne, e pretendere che un semplice mazzetto di fiori gialli, rapinati alla primavera, possa restituire giustizia alle offese del passato e tuttora vigenti e una nuova, evoluta considerazione della loro essenza primaria, sia nel presente che nel prossimo futuro.

Io non dico che la cattiveria umana sia una prerogativa maschile più che femminile, tutt’altro, si dice che spesso dietro ogni grande uomo della storia, vi sia stata una grande donna a ispirarlo e sostenerlo, ma è altrettanto vero, che forse ancora più spesso, dietro le azioni più scellerate e ambiziose di molti uomini potenti vi siano state donne che hanno non solo condiviso ma anche istigato le loro nefaste ambizioni. Gli uomini, i maschi, umani o meno, non sono animali “diversi”, ma animali “diversificati”, per opportune ragioni evolutive null’altro, e per questa natura differenziata hanno assunto modi diversi di esprimere le attitudini buone o cattive, e se i maschi eccellono in brutalità fisica e smania di possesso, le donne sono perversamente capaci di usare la loro intelligenza e le parole come una micidiale arma, ma la sensibilità femminile e il senso materno e una consapevolezza esistenziale di fondo, sono certamente e generalmente più potenti nelle femmine che nei maschi in tutto il mondo animale, ed è proprio questa superiore conoscenza della vita e delle sue funzioni, che genera invidia e angoscia nei maschi tanto che la gran parte di loro si è coalizzata da sempre per dominare le donne e spesso diventando anche il loro carnefice. Ma paradossalmente, le donne nella storia sono state passivamente e attivamente, complici e fautrici del loro stesso infausto destino. Nel mondo vivente, fra gli altri animali, è il genere femminile a dominare. I maschi lottano fra loro ma non osano ferire le femmine, non esistono violenze culturali , imposizioni, bullismo e stupri e sopratutto non esiste mancanza di rispetto. Ma per quale motivo le femmine umane si sono lasciate sottomettere preferendo di esercitare un potere subdolo diventando grandi manipolatrici della dipendenza maschile da loro ad arte? Biologicamente le donne hanno il supremo interesse di svolgere la loro funzione creativa in un ambito ristretto, anche non avendo mai procreato la loro essenza è conservatrice e familiare, necessità di un territorio sicuro e di una protezione.

Le poche donne che hanno avuto ambizioni imperiali e di conquista rappresentano un’anomalia come una delle tante distorsioni umane nell’interpretazione esistenziale.

Vi sono moltissimi fattori che nella specie umana portano a evidenziare caratteristiche femminili o maschili nei vari individui. Dico sempre che non esistono leggi in Natura ma condizioni che generano stati, armonici o disarmonici. Non esiste nulla in Natura di assoluto, i generi non sono assoluti ma “opportuni”, come le forme viventi non sono assolute, se in Natura ci fosse una differenza netta tra ciò che è normale e ciò che non sembra esserlo non vi sarebbe stata l’evoluzione.

Il primo pesce che ha imparato a muoversi sulla terraferma sviluppando organi respiratori doppi, era un’anomalia evolutiva, ma anche i figli di una qualsiasi coppia di genitori non sono repliche degli stessi ma delle anomalie, ed ecco la grande mistificazione che tanti problemi ha generato nella storia umana. Ai genitori dico: i figli che lanciate nel mondo vivente non sono una estensione di voi stessi, ma sono una sintesi di pezzi di memorie genetiche che i nuovi individui avranno il compito di gestire nella consapevolezza dei loro impulsi creativi o distruttivi nell’intento creativo di generare un passaggio evolutivo realizzato in un nuovo individuo. Che sia un buon o cattivo passaggio evolutivo dipende dalla volontà e dalle scelte dell’anima e solo in parte dall’eredità, imparando a scegliere per conoscere la Vita nella capacità di contribuire armonicamente alla Vita stessa, o arrivare alla fine di questa esperienza, senza aver capito nulla, o fatto addirittura di peggio, essere passati attraverso il percorso esistenziale come una perturbazione distruttiva per sé ed altre vite.

Del resto, i maschi derivano da loro, proprio dalle femmine, in quanto non esiste il genere maschile come punto di partenza assoluto, i maschi sono un’invenzione dell’intelligenza della vita per altro non sono che femmine modificate dalla potente azione degli ormoni, attivati dal cromosoma dominante Y.

Ma anche senza avere nessun tipo di minima erudizione scientifica, basterebbe osservare il torace maschile per capire che i suoi capezzoli atrofizzati, non sono altro che la traccia evidente della sua origine di base come femmina, così come l’accenno di coda di un embrione e le pelurie quasi scomparse e il reggersi aggrappandosi degli infanti ci rivelano la nostra antica origine di piccoli mammiferi arboricoli.

Ma sembra che per millenni questa evidenza non sia ma stata presa in considerazione alcuna, né dall’uno né dall’altro sesso.

Le donne hanno continuato a subire la cultura e le regole degli uomini che hanno continuato ad esigere sottomissione non tanto con la forza e la prepotenza brutale ma con la coesione tra loro. Al contrario, le donne non si coalizzano se non in piccoli gruppi e cercano la sicurezza più che la conquista di imperi e il dominio dei popoli nell’eterna, maschile competizione. Gli uomini di tutti i popoli, che da sempre si combattono tra loro, con i più folli pretesti, sono da sempre stati tutti d’accordo nell’imporre un dominio sulle donne, così come l’intero genere umano ha voluto inventare i più bizzarri pretesti anche per sottomettere, dominare e sfruttare l’intero mondo di esseri viventi, adducendo pretestuose scuse di derivazione religiosa o di inspiegabili assiomi pseudo-scientifici per cui spesso, la superiore capacità intellettiva del genere femmina veniva negata o distorta, facendo passare la tempesta della sua variabilità ormonale come follia “isterica”, altre volte in modi subdoli, come avviene ancora nel mondo attuale, anche quello più evoluto. Di questa realtà tuttavia sono paradossalmente responsabili anche le donne stesse, perché al momento di diventare madri non insegnano affatto a loro figli il rispetto per l’altro genere, la comprensione profonda del loro impegno e sacrificio, anzi vedono spesso delle antagoniste nelle loro possibili compagne di vita e considerano il matrimonio di un figlio poco meno di un sequestro da parte di un’altra donna. Ed è per questo che le cose non cambiano se non di poco ad ogni generazione e per la stessa ragione si ripetono rituali che nulla hanno di sostanziale, come l’offerta di ciuffi di rami di mimose, giusto perché quest’albero disgraziatamente decide di fiorire nell’anticipo della primavera. Ma qual’è il problema se qualche centinaia di tonnellate di rami d’albero vanno perdute alla fine nella spazzatura? Sembrerebbe un argomento irrilevante, risibile, invece è fondamentale, perché la salvezza delle grandi foreste parte da come consideriamo e trattiamo anche il semplice ramoscello. Invece di far finta di piangere per la distruzione di foreste in lontani continenti senza mai riflettere sulla nostra reale conoscenza del problema e su tutti i nostri quotidiani comportamenti, ci concediamo molte altre libertà domestiche a danno dei vegetali, questi esseri viventi che hanno letteralmente “costruito” l’atmosfera che ci permette di vivere, solo per soddisfare tradizioni insulse e poco significative.

Care signore donne, cosa pensereste se il vostro partner vi regalasse un melograno o una patata invece? Sarebbe un dono più consapevole, un gesto più sentito e ricco di sincere promesse per il valore nutritivo sostanziale di questi doni, ma sarebbe anche un gesto che rivelerebbe nel vostro “lui” una sensibilità superiore, che è quanto di meglio possa desiderare una donna da un suo compagno di vita. Oppure chiedetegli di comporre per voi un poema, come l’antico poeta Tibullo che scriveva i suoi versi d’amore per l’inutilmente amata Delia “sub umbra arboris”, sotto l’ombra degli alberi, presso le acque scorrenti di un limpido ruscello.

Non è una cosa insignificante, è uno dei tanti aspetti del disprezzo e dell’ingratitudine che abbiamo nei confronti degli alberi. Siate consapevoli che l’otto marzo, più che la festa delle donne è il giorno del massacro delle mimose, perché, per via della vostra compiacenza, manipoli di individui, indigeni, comunitari, extracomunitari, marziani, vanno ovunque a strappare selvaggiamente i rami dagli alberi fioriti, spesso danneggiandoli seriamente o uccidendoli per vendere i mazzetti di mimose agli angoli delle strade ai vostri fidanzati, che altrimenti sembra non siano in grado di trovare idee più originali e con valori più diluiti nel tempo. Suvvia dunque, mostrate al mondo di saper aspirare a qualcosa di meglio, di avere una consapevolezza della vita che scorre nel ramo di un albero, che non è un oggetto decorativo ma un organo vivente con delle funzioni. Non vi suggerisce nulla il veloce deperimento di questo trofeo? Dopo pochi giorni appassisce e si decompone, forse proprio come i sentimenti amorevoli che dovrebbe e pretende di testimoniare.

Chiedete al vostro partner qualcosa di più interessante, originale e durevole, un guizzo di ingegno creativo e di profonda sensibilità e avrete una prova più vera del suo amore.

Ai fiori si attribuiscono arbitrariamente caratteristiche e funzioni che non hanno affatto, così come in molti altri casi la mania di interpretare e adattare tutto alla nostra ottica persiste nella prepotente mistificazione delle cose. I fiori sono le sirene sensuali del mondo vegetale e non esistono per decorare i nostri ambienti, le nostre vicende, le nostre relazioni, i nostri eventi tragici o gioiosi. Solo gli scemi umani possono pensare ad essi come simboli di purezza o di amore fittizio offrendoli invece di parole e carezze vere che evidentemente mancano. È molto più facile comprare un costoso mazzo di rose per supplire alla sostanza che non c’é, una illusione di amore nient’altro uno scempio alla femminilità della pianta a cui si fa credere di poter vivere il suo tempo di amore e subito dopo tagliandole brutalmente i genitali e usarli impropriamente anche ai piedi delle icone sacre.

I fiori sono gli organi sessuali delle piante e la loro bellezza, i loro colori sgargianti servono per attrarre gli insetti o altri pollini vaganti, e riprodurre le piante in altri luoghi, non per gratificare le nostre contorte interpretazioni culturali come elementi di arredo domestico o celebrativo e privandoli della loro vera, intelligente funzione vitale .

Si diceva e ancora si usa l’accezione: “Pura come un fiore!” Ma i fiori esprimono con la loro bellezza la pornografia vegetale, la rappresentazione grafica sincera della sessualità, che meriterebbe il rispetto della funzione e della loro ragion d’essere.

Coltivarli per tagliarli e metterli nei vasi è di fatto una rapina e una barbarie. Siamo da sempre indulgenti e accomodanti sui nostri molti vizi mentali e giustifichiamo le nostre azioni e le nostre prepotenze sulla Natura accettando e seguendo i soliti stereotipi culturali con l’indifferenza, la superficialità, generati dal pensiero debole. Ma se veramente volessimo vivere in un mondo migliore, dovremmo imparare il rispetto universale, la riflessione profonda sulla realtà delle cose e sopratutto sulle nostre azioni. Nel mito della mela del giardino dell’Eden c’è un fondo di verità sulla natura e sulle attitudini umane ma il soggetto dell’abuso è sbagliato, la mela viene offerta dall’albero ad Eva come scambio lecito e reciprocamente gratificante, il vero abuso lo si fa sull’albero perché non ci siamo mai accontentati del frutto ma pretendiamo di divorare anche il corpo che lo produce e questa attitudine la usiamo in molte cose.

Dovremmo decidere se vogliamo contemplare, convivere in armonia e amare questa magnifica realtà vivente o se vogliamo soltanto divorarla. Infine care donne, mi dispiace, ma io sono un uomo che, se in un anno ci fossero 1000 giorni vi rispetterei ed amerei tutti i mille giorni dell’anno, ma oggi non vi donerò né realmente né idealmente un mazzetto di fiori gialli, piuttosto vi amerò,ancora immensamente di più quando voi tutte sbatterete in faccia agli offerenti quel misero, ingannevole, simulacro del nulla, strappato brutalmente ad altri esseri viventi, unendo così il danno alla beffa e in modo da opporvi e forse fermare l’inutile e crudele massacro degli alberi in vostro nome e con questo rifiuto dimostrando agli uomini la vostra superiore intelligenza sensibile, e chiedendo a voi stesse perché mai i fiori dovrebbero essere sacrificati ai nostri fiacchi e finti amori, alle nostre decorazioni, ai nostri matrimoni e funerali?

E quindi, invece della Festa delle Donne in questi giorni di primavera incipiente, preferisco celebrare per mio conto, la Festa della salvezza delle Mimose.

Ennio Romano Forina – 8 Marzo, di un qualsiasi anno.

R.I.F – Rest in Freedom

Evolution is Freedom. Freedom to think, to choose, to doubt, to search, to follow or forsake, to study, analyse, criticise, agree or dissent, to speak, to be, to believe in something or deny it, to change direction and look for the reasons of the things, to see if they can be good or bad, and the existential freedom to respect and save the existence of any other being. Freedom only can be Peace.

Ennio Romano Forina 2016