Volere Senza Intendere

Il problema e anche il dramma del genere umano, è che da sempre, la maggior parte di questo ha una scarsa capacità di intendere compensata da una smisurata capacità di volere.

Laddove per “intendere” si considera la sensibilità dell’anima, e per “volere” l’esercizio di ogni tipo di potere e della prepotenza, collettiva e individuale.
Al contrario, gli animali sono guidati dalla sensibilità comune che è insita nelle loro coscienze non inquinate e distorte da un uso privilegiato ed eccessivo del raziocinio, così vicine all’essenza delle cose e perciò essi sanno attingere la conoscenza reale direttamente dal grande disegno naturale, non avendo velleità di dominio di specie o all’interno della specie, come quelle che sono proprie al genere umano, essi quindi non conoscono la nostra presunzione, né il nostro smarrimento, e nemmeno la nostra follia.

Ennio Romano Forina

Il Quesito del Bene e del Male

È innegabile che nel corso dei millenni il pensiero debole abbia sempre prevalso sul pensiero profondo, così come il numero di furfanti, egoisti ed imbecilli, sia sempre stato preponderante per ogni generazione rispetto a quello delle persone con buone attitudini, che fanno uso della loro intelligenza e dei sentimenti in modi estesi e costruttivi.

Tuttavia vediamo che un progresso evolutivo succede lo stesso, perché si fonda sul fatto che il pensiero debole e ottuso ha un vita breve quandanche altamente distruttiva ma limitata nell’arco di un’epoca, di una generazione, nella quale si può fisicamente esprimere nella sua brutalità ma anche inconsistenza, mentre quello profondo permane nella sua sostanza non violenta e creativa, ed è questa l’unica ragione per cui esiste qualche progresso etico, nonostante le barbarie che si rinnovano continuamente nelle stesse forme, anche se, ripeto, non permangono e non portano a nulla, essendo energie negative, distruttive e disgreganti.

L’evidenza è che il pensiero profondo sopravvive a sé stesso e si trasmette alle altre generazioni e a volte si diffonde più ampiamente comunque e nonostante tutto, mentre quello debole si estingue senza dare direzione ma lasciando solo rovine nel suo passaggio temporale.
Quindi, se il pensiero profondo e creativo sopravvive e quello debole si estingue nella sua nullità, qual’è la ragione per cui in ogni epoca, la parte più numerosa e più dominante del genere umano è proprio quella che si nutre e sguazza nel pensiero debole, egoistico, ottuso e prepotente che domina cercando anche come sempre, di inibire e soffocare il pensiero elevato?

Lancio questo quesito per chi voglia e possa fornire una risposta. Dopodiché esporrò la mia tesi che fa parte del mio saggio su una diversa evoluzione, sulle ragioni di questo fenomeno che è l’espressione di gran parte dei mali, generati dal e nel mondo degli umani, da sempre.

Ennio Romano Forina

The Endless Way of the Soul / La Via infinita dell’Anima

Sensitivity is the hard way, because it can make you suffer beyond yourself, as much as it will make you truly alive. Sensitivity is the higher form of Intelligence. Sensitivity is Soul.

Non si deve chiedere
né obbligare nessuno ad essere buono,
né con la promessa di un premio,
né con la minaccia di un castigo.
Una bontà generata da queste condizioni
non avrebbe valore e in ambedue i casi,
non sarebbe mai una vera bontà.
Si deve seminare e far crescere
sin dai primi mesi di vita,
l’intelletto della sensibilità.
La sensibilità è la via difficile e dolorosa
perché vi farà soffrire oltre voi stessi,
così come vi farà realmente vivere.
La sensibilità è la compassione.
La sensibilità è la conoscenza.
La sensibilità è l’intuito.
la sensibilità è la comprensione,
anche dell’inspiegabile.
La sensibilità è l’Amore,
La sensibilità è l’Anima,
La sensibilità è la più alta forma di intelligenza.

Ennio Romano Forina

VEGAN POEM / Part 1

The Good feeds itself with Truth,
Evil thrives within the Lie.
Il Bene si nutre di Verità,
Il Male prospera nella menzogna.

Ho visto il sole diventare nero,
per tutte le creature torturate e uccise
nei luoghi infami del dolore e della morte,
un sole nero senza calore e senza luce.
Ho visto le più scure nubi
dell’indifferenza addensarsi
sopra il bugiardo mondo degli umani
per nasconder la vergogna dell’orrore .
Ho visto la gioia fugace della nascita,
mutarsi subito in disperato dolore
dei nuovi nati anelanti nutrimento e amore
strappati brutalmente alle mammelle.
Ho visto l’invisibile legame
tra una madre e un figlio reciso
nell’aria fetida di camere di morte
da cieche mani di marmo.

  • Io sono vegan e sono forte,
    mi nutro di sole e non di morte.
    Non serve uccidere un essere vivente,
    perché le piante offrono cibo
    che non uccide niente.

Ho visto il sangue uscire
dagli squarci di ferite crudeli,
e l’inutile lotta per l’impossibile fuga.
Ho visto orchi spezzare colli e crani
di animali indifesi e innocenti
con gli occhi densi di stupito terrore
che gridavano solo pietà
con urla soffocate nella gola
nel chiedere la salvezza negata.
Ho visto le anime sensibili degli esseri viventi
ignorate e diventate con disprezzo cose,
uccise nell’anima, nel cuore e nella mente,
uccise due, tre, e più volte
prima che i loro corpi fossero spezzati.
Tutti possono vedere queste cose,
ma gli occhi umani guardano soltanto
quello che vogliono vedere.

  • Io sono vegan e sono forte,
    mi nutro di sole e non di morte
    Non serve uccidere un essere vivente
    quando le piante offrono cibo
    che non uccide niente.

Un animale vuol dire occhi, polmoni,
bocca e un cuore palpitante di emozioni,
vuol dire tenero amore di una madre,
vuol dire ricordo ed affezione
e vuol dire anima e vuol dire verità.
Vediamo in loro tutte queste cose
che non si possono negare
ma la compassione nasce solo da un’anima
e soltanto un’anima sana la può generare,
come il seme nasce e germoglia nella fertile terra.
La compassione è lo sguardo dell’anima
e un’anima senza compassione
è cieca e spenta, solo una pianta morta.
Compassione e anima sono un’anima sola,
non esiste un’anima senza compassione,
e non c’è compassione orfana dell’anima.

  • Io sono vegan e sono forte,
    mi nutro di sole e non di morte.
    Non serve uccidere un essere vivente
    se le piante offrono il cibo
    che non uccide niente.

Nessuno ha una vera buona ragione
per rubare una vita che non gli appartiene,
noi tutti siamo tutto per l’amore di una madre,
lo stesso che genera quelli che uccidiamo,
siamo i doni di questo materno amore universale
che per noi resta intatto e non spezzato.
Siamo vivi, possiamo al cielo e al sole
volger lo sguardo e respirar nel vento
pensare, parlare, amare, ridere
o stare senza far niente,
per quell’amore che ci è stato regalato
e non vorremmo mai che a noi
fosse brutalmente tolto lo stesso amore
strappandolo dal seno di una madre.
Non serve invocare la compassione,
serve liberare il cielo da ogni falsità,
perché solo quando la verità è vittoriosa
anche la giusta anima vince nella libertà.

Ma gli animali non saranno mai liberi,
se non saremo noi stessi infine liberati
da ogni nostra ipocrita e distorta convinzione,
senza la verità non si può esser liberi,
e quel che è vero è che l’umano
ha ancora adesso come un lontano tempo,
un corpo adatto per nutrirsi
di frutti, bacche, semi, noci, radici, e non di carne,
ma la mente deformata dal dominio
vuole avere tutto nelle nostre mani,
le armi più micidiali e distruttive mai create
intrise del veleno dell’onnipotenza
che da sempre la mente umana inebria,
rendendola la mente predatrice
più spietata e crudele mai esistita.

Nessuno è libero dentro la menzogna
e nessuno può essere innocente
se sceglie la menzogna alla verità.
Per liberare gli altri animali
si deve dunque prima liberare la Verità.
Non siamo carnivori,
ma siamo predatori e questo è vero,
zanne e artigli tremendi si sono formati
nel vuoto di quest’anima persa e nelle nostre menti
dove alloggiano tutti ad uno ad uno,
i piani e i livelli orrendi dell’inferno
sempre nuovi, perversi e più crudeli
che per gli animali abbiamo costruito.
Mai come ora essi sono vittime designate
del predatore umano, che mentre conquista
nuove ambiziose mete di tecnologia e scienza,
lascia la sua anima sempre più marcire
nelle grandi e piccole industrie
e nelle fattorie della strage e della morte,
sparse in tutto questo mondo senza amore.

Negli allevamenti che spianano foreste ed esistenze,
dove le immagini di brutali torture ed uccisioni
sono ormai nelle menti eternamente impresse,
anche di chi ignobilmente, ne rifiuta l’esistenza.
Ma anche se la mente ottusa può nascondere
e confondere tutto quel che vede
l’anima non può evitare ciò che è vero
e non ha le stesse scuse della mente.

Che gli animali siano vivi a noi basta
per essere a loro fraternamente avvinti
e restituire la vita tolta è la nostra vera direzione,
e questa, amiche e amici, è più che una promessa.
Li faremo uscire dalle gabbie atroci
di freddo metallo sporco di sangue ed escrementi
solo quando apriremo le prigioni dell’indifferenza
che rinchiudono le menti umane e i cuori
che muoiono in gabbie infami uguali
a quelle che per tutti gli esseri viventi
hanno voluto costruire.

  • Io sono vegan e sono forte
    mi nutro di sole e non di morte.
    Non serve uccidere un essere vivente
    perché le piante offrono il cibo
    che non uccide niente.

Non c’è anima vera che non abbia compassione
e se la compassione manca anche l’anima manca,
quindi è inutile chiedere al vento compassione,
sapere e credere questo è la rivoluzione.
Solo liberando il cielo da tutto ciò che è falso
e guardando tutti dentro noi, salveremo
le vite uccise e depredate della carne
nel riflesso delle umane anime spente
sempre incapaci di sentire, e capire alfine
che quelle gabbie sono in noi, perciò son vere
e sono state fatte da menti umane abbiette,
che osano chiamare prodotto ciò che è Vita
dietro l’ipocrita cortina che nasconde l’orrore.
Siamo tutti colpevoli d’essere umani
per quel che gli umani han fatto e stan facendo.

C’é uno spazio vuoto, dove forse una volta
c’era un’anima umana pura
come pura era l’anima innocente
di tutti gli altri animali che abbiamo rinchiuso
nei gironi d’inferno, esiste e resta viva
mentre la nostra nella viltà muore.
Nemmeno il più feroce predatore
ha mai fatto nascere e allevato le sue prede
per venderle ad altri predatori
e così vivere nel lusso ricavato
dal loro sangue e morte atroce,
ma tutto quello che ormai si deve fare
per mettere fine all’olocausto,
per fermare l’ingiustizia immane
è di restituire a tutti gli animali
la luce del sole che gli abbiamo tolto,
restituendo anche alla verità il suo splendore.

L’amore di una madre è lo stesso in ogni specie,
è un‘unica energia che non si può negare.
Chi osa pensare che una vita
sia diversa da un’altra vita?
La vita è solo vita, la morte è solo morte
quella al di fuori di noi, qualunque forma abbia,
è la stessa delle parti di vita che sono dentro noi.
In quale angolo dell’universo
c’è una legge che dice: “Questo è giusto!”
che non sia stata scritta da noi?
Quale dio l’avrebbe mai dettata
se ogni popolo e ogni uomo uccide
perché un dio a lui soltanto parla,
mentre da solo sta parlando come un folle.
Le menzogne e gli dei sono sempre
dalla parte di chi li inventa.

Agli animali abbiamo tolto il sole vero
e da noi hanno avuto un sole nero e senza luce,
le fioche lampade spettrali degli allevamenti.
Dove c’è il sole nero c’è il terrore e c’è la morte
e sono luoghi pieni d’odio e di rancore,
mangiar carne vuol dire anche questo
nutrirsi di odio e di rancore.
Perché chiunque odierebbe chi lo uccide.
Chi pensa che gli animali non possano
provare disprezzo, né rancore sbaglia assai,
loro son puri, ma la morte violenta è velenosa!
E questo veleno puro e giusto,
si riversa nella carne e nel sangue rappreso,
terrore, e sofferenza di torture e di morte.
Ed è quello infatti che nella carne resta.
Che nessun fuoco o gustosa ricetta può annullare.

Il veleno infatti della morte ingiusta.
C’è una formula nel Cosmo
che non si può evitare:
Il Cosmo intero tende a stati d’amore e di armonia,
armonia vuol dire carezze e compassione,
l’armonia si nutre dell’energia d’amore
e la Natura ha trovato molte altre vie migliori
di sopravvivenza valide e incruente,
noi le chiamiamo forme di simbiosi;
sono l’Evoluzione, il futuro ideale
forse per tutti gli esseri viventi,
mangiar carne fa andare in senso inverso
indietro nel buio dei primordi.

  • Ma io voglio nutrirmi di gioia e di sole
    e non di oscurità, dolore e morte,
    nutrirmi dei frutti della terra
    e non del veleno del terrore,
    nutrirmi di cibo regalato e non di cibo rapinato,
    nutrirmi di nettare dell’anima della vita
    che cresce, respira al sole e all’aria aperta.

Questo è l’orgoglio e la ragione d’essere vegani.
Cogliere una mela è un atto gentile 
voluto dalla pianta, che offre i suoi frutti
in cambio del semplice trasporto dei suoi semi.
Chi mangia un animale è un uccisore di vita
chi mangia un frutto è un propagatore di vita;
un grande passo nella vera Evoluzione.
Sgozzare un animale è la rapina
di una vita che non ci appartiene,
che non è una cosa, non è una pietra, o un sasso,
non è sabbia o fango e non è oro.
Oro rosso d’innocente sangue sparso.
Come non sentire le grida di dolore!
Come non vedere quegli occhi sgranati
e umidi di pianto e quegli sguardi colmi di terrore,
come non immaginare di trovar sé stessi
nati in una gabbia e per sempre non veder la luce
e non sentire il calore di una madre,
il dolore immane che una madre
prova a partorire un figlio 
senza la gioia di poterlo accogliere
al suo seno ed alle sue mammelle
senza poter uscire per cercarlo
fuori da quelle fredde sbarre infami.

Tutti gli esseri viventi hanno una madre
che li ama in più modi diversi
e non esiste vita che non sia vita
d’amor materno generata
e chi la uccide, uccide quello stesso amore
che la sua propria vita ha generato.
Come si chiama un agnello?
si chiama figlio, figlio di una madre,
o si pensa che sia il “prodotto” di una madre?
E quando si sgozza un agnello per far festa
cosa pensiamo è solo un animale?
Chi siamo noi, di cosa siamo fatti?
siamo forse divini, fatti di eterea energia?
I capezzoli che le nostre bocche hanno succhiato
erano gli stessi di quelli di tutte le altre madri
e se qualcuno avesse strappato noi allora,
da quel nettare vitale di un seno
e dal dolce amore di una madre?
Madre non è un nome, ma è un’essenza.
Vegani non è solo una parola,
vuol dire anime che hanno compassione,
che credono nella resistenza e nella restituzione
di libertà a tutti gli altri esseri viventi.
Essere vegani non vuol dire solo compassione
ma soddisfare fame e sete di giustizia,
restituire al sole nero e a tutti gli animali
la splendente luce del dono della Vita,
che da sempre gli appartiene,
restituire il diritto sacro della libertà rapita,
restituire a tutti gli esseri viventi e al sole
il fuoco che illumina e non brucia,
dell’universale Amore.

Ennio Romano Forina

The Good feeds itself with Truth
Evil thrives within the Lie.

There’s an empty space
were once there was a soul
inside the human race.

What we see is what we do
the horrendous cages are not a lie
the shining light of their stolen sun
the green grass they never saw,
that they‘ll never see.
We shall free them by the force of Truth
more than asking for compassion
for the assassins do not know compassion
and they’ll only be free
when we’ll be free from all our lies.

Non one can be free within the lie…
no one can know the Truth when he’s not free.

We’ll save and set them free only
if we fight the thousands years of lies.
We’ll set them all free at last,
from the horrendous cages
our wicked minds have made.

Ennio Romano Forina

Narcisismo Cosmico

Abbiamo lanciato nel Cosmo,
oltre i confini di questo sistema solare,
le descrizioni delle migliori virtù
dell’intelligenza umana,
senza allegare nemmeno un solo esempio
degli infiniti delitti, ipocrisie ed orrori
che compiamo da sempre,
tra noi e contro il mondo vivente.
Non solo siamo presuntuosi e viziosi,
ma anche bugiardi,
riuscendo a mentire anche alle stelle
oltre a noi stessi.
Ennio Romano Forina