Quando nasciamo siamo lasciati nudi
sul bordo di un fiume d’acqua
che scorre veloce ma non bagna.
Sappiamo di dover camminare in questo fiume
nella sua discesa verso il mare
e per far questo,
ci vengono affidati due doni:
il nostro corpo e un bellissimo setaccio,
per cercare i grani e la polvere d’oro nell’acqua.
Così iniziamo il cammino immergendo il setaccio
e raccogliendo molta sabbia e inutili detriti
ma ogni tanto nella melma, che il setaccio scarta,
vediamo granelli d’oro splendere nella luce del sole.
Finché il setaccio è tenuto ben pulito,
potrà estrarre tante preziose sabbie e grani d’oro
dal grigio fango, dalla terra e dai sassi
ma quasi sempre accade che la nostra mente
e i nostri sensi siano affascinati e attratti
da altre seducenti pietre preziose,
più grandi e lucenti che le mani possono prendere
perché a noi l’oro non basta.
Quindi ci diamo da fare a raccoglierne tante
provando a metterle nel setaccio,
ma il setaccio non è fatto per quelle grosse pietre
è uno strumento fine e delicato
e sotto tutto quel peso e le asperità
che i granelli d’oro non hanno,
il setaccio si storce e si lacera
e a quel punto con disprezzo lo buttiamo via.
Così ci dotiamo di grossi sacchi
per mettere dentro le grosse pietre preziose
e le vogliamo davvero tutte, ne vogliamo
più di quante ce ne occorrano, più di quante
possano essere trasportate da noi soli,
allora convinciamo altri a unirsi nella raccolta
e tutti si procurano grossi sacchi
gettando via i loro setacci
moltissimi setacci, sbattuti sulle rocce,
strappati, calpestati e distrutti
che non possono nemmeno più essere utilizzati
per trattenere tra le fini maglie,
la sabbia d’oro come prima.
Il fiume è il Tempo,
che scorre veloce per ognuno di noi.
Il setaccio con cui siamo nati è la nostra Anima.
La mente e le mani sono il raziocinio e il potere.
I sacchi sono gli scrigni dove pensiamo
di conservare le pesanti pietre
che sono le nostre illusioni
che il setaccio non potrà mai contenere.
Solo alla fine del viaggio ci rendiamo conto
che senza un setaccio per filtrare,
insieme alle pietre preziose nei sacchi
abbiamo messo anche le scorie e la melma
dell’inevitabile Male,
che il setaccio dell’Anima invece avrebbe scartato
lasciandolo disperdere e dissolvere nelle acque.
I grani d’oro infine, sono tutte le preziose emozioni,
l’Amore e la compassione, il sussurro dei sogni
e la meraviglia e la carezza dell’amicizia
con tutto ciò che vive nel fluire dell’acqua del Tempo
e che rimangono splendenti in un setaccio integro e puro
così da portarle insieme a noi, fino alla fine del fiume,
in quell’immenso Oceano, dove finisce il Tempo.
Ennio Romano Forina