Fashion Victims

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Anche questo autunno vedremo apparire le pelli strappate ad animali vivi cucite sull’orlo dei giubbotti senza che la coscienza collettiva si renda consapevole e non complice di questa indicibile crudeltà. Se tutti quelli che indossano con disinvoltura il resto dei corpi straziati e non vogliono conoscere la realtà orrenda che fa produrre questi decori inutili avessero la capacità intellettiva di porsi domande profonde e l’immaginazione se non la sensibilità di percepire l’immane sofferenza di un essere vivente a cui si strappa la pelle dal corpo mentre è vivo forse in almeno alcuni di loro potrebbe nascere un sentimento di orrore o persino di compassione all’idea di indossare il sangue e il dolore di un altro essere vivente vittima della macchina del profitto. Non c’é stato di necessità che giustifichi o attenui il malvagio commercio di questi cadaveri. Internet  dà a tutti la possibilità di conoscere quello che accade dietro le coltri dell’ottusità della società civile che non si cura nemmeno di occultare le sue malefatte perché tutti le accettano senza voler pensare e senza reagire. E questi sono tutti quelli che accettano supinamente i prodotti della crudeltà estrema preferendo seguire le mode piuttosto che l’etica. Sono tutti quelli che comprano i prodotti del massacro i veri colpevoli, sono loro che danno l’energia distruttiva alle mani dei mostri che non fanno altro che eseguire i loro ordini perché vogliono causare il dolore di milioni di animali per un misero fregio. Ma la superficialità esistenziale, l’indifferenza e l’insensibilità hanno un effetto a lunga o breve scadenza con il quale prima o poi si faranno i conti e sarà la decadenza, l’anticamera della barbarie diffusa la vera, reale inevitabile nemesi di una società che non è in grado di distinguere il bene dal male, il giusto dall’ingiusto. Continuate pure così, a moltiplicarvi all’infinito e moltiplicare le vostre esigenze finché c’è un mondo da divorare. Predare il mondo vivente sarà la cosa che saprete fare meglio cosicché alla fine, senza saggezza  né temperanza né compassione a fermare la voracità del genere umano non resterà che divorare se stessi.