Essere un corpo significa
voler essere vicino ad altri corpi,
ma il vero amore parte e si realizza dal contatto
e dal riconoscimento dell’anima
per poi confluire nel corpo
così sublimando la sua funzione.
ennio forina
Non c’è differenza fra un organismo e l’anima dello stesso ma è l’uso che se ne fa che li distingue. Essi sono come due energie che possono essere attivate o meno dalla volontà dell’essere. Tutti gli organismi viventi hanno una “loro” volontà di esprimersi nelle loro funzioni , ma questa volontà può essere ancora più elevata dalla volontà attigua di un’anima sensibile. Noi respiriamo perché il nostro organismo vuole e sa perché deve respirare ma possiamo intenderci con l’intelligenza del nostro organismo e aiutarlo a respirare meglio o a non ostacolarlo con le nostre ansie sovrapposte a respirare peggio.
È quindi l’interazione fra le due intelligenze che produce il risultato migliore.
Lo stesso vale per i sentimenti, che spingono gli organismi a toccarsi e a fondersi insieme anche solo temporaneamente. È come se avessimo a disposizione due energie che possono essere attivate, una autonomamente dalla sensibilità propria di un organismo, l’altra dalla sensibilità “se” educata e sviluppata indipendentemente, di un’anima. Possono essere attivate ambedue insieme o lasciar negletta e spenta quella dell’anima e questo fa la differenza tra un’ esperienza di amore e un’altra.
Senza il contatto delle anime, l’amore organico ha la sublimazione universale di ogni funzione che genera vita. È bello e valido ma in senso collettivo, come parte impersonale di tutta quella realtà che imprecisamente chiamiamo “Natura”.
Ma l’impulso di un amore che stabilisce una vera unione fra due entità viventi racchiuse in un corpo, si realizza solo se queste due anime vogliono e sono in grado di fondersi nelle loro essenze e pur restando uniti e parte dell’immenso oceano della Vita.
Esistono due tipi di Amore che possono restare separati o divenire uno solo.
ennio forina