
Io penso che evidenziando l’inconsistenza di molte asserzioni concettuali e linguistiche troveremmo le motivazioni artefatte ed abbiette della gran parte dei conflitti e degli abusi umani contro il mondo vivente e contro la propria specie che sono ben documentati nella storia di questo animale che si fregia del titolo “sapiens”, mentre all’esame dei fatti, la sua natura e le sue attitudini hanno dimostrato di non esserlo affatto. Tutte le invasioni e gli imperialismi, tutti i soprusi, le guerre e le prepotenze dei singoli e dei popoli, hanno trovato da sempre le giustificazioni più false, siano esse state religiose, etniche, scientifiche, nazionalistiche, ideologiche, non importa quale forma le falsità assumano, la matrice è la stessa: ignorare il vero e costruire simulacri ai quali credere ciecamente e obbedire.Se mai l’umana specie potesse a ragione chiamarsi “Sapiens” questa definizione sarebbe comunque appropriata per il genere femminile, non per quello maschile. Tuttavia o purtroppo, nessuno dei due generi ha mai davvero dimostrato nella storia di voler perseguire la saggezza prima di tutto, la sapienza scientifica è un’altra cosa. Bricioli di saggezza sono derivati ogni volta dalle devastazioni causate dalle falsità, create, nutrite e custodite ottusamente da ambedue i generi, dalle quali, in brevi intervalli di riflessione, poteva risaltare il pensiero evoluto di qualche anima illuminata che solo allora riceveva ascolto.Per questo, io credo che un grande salto evolutivo del genere umano che avrebbe il duplice effetto di inibire la sua attitudine prepotente e violenta a tutti i livelli, contro sé stesso e il mondo vivente, si può realizzare solo riconoscendo il labirinto di falsità che nei millenni ha guidato le sue azioni insane e lo ha fatto deviare dal sentiero della vera conoscenza a quello di una scienza puramente tecnologica e ben poco saggia.
Ennio Romano Forina