Se gli umani volessero imparare dai gatti, molte unioni si salverebbero o non si formerebbero affatto.
I gatti stanno bene in compagnia perché sanno star bene con sé stessi.
Rappresentano l’esempio perfetto della socialità, perché anche amando la compagnia, non ne dipendono e non esigono niente pur ravvivandola di gioco, suggerendo interazione e gesti affettivi, ma senza pretenderli e non si offendono se non li ricevono, come invece quasi sempre facciamo noi. Le nostre attitudini viziose sono evidenti sin nella culla: togliete un gioco dagli artigli di un cucciolo di tigre e non reagirà, cercherà di trattenerlo, ma lo lascerà andare, senza protestare, senza risentimento o dispiacere. Fate lo stesso a un cucciolo umano e vi ricatterà per ore, con la sua rabbia e il suo pianto, cosìcchè voi lo assecondiate restituendogli il gioco e offrendone molti altri pur di farvi “perdonare”, e in questo modo avrete distrutto in lui la vera essenza dell’etica, inserendolo sulla strada certa del suo egoismo della sua prepotenza futura.
Ennio Romano Forina