LA SORGENTE DEL SORRISO

La teoria dell’origine del sorriso ufficiale e generalmente accettata riferisce di comportamenti gregari e gerarchici nei quali mostrare i denti sollevando il labbro superiore può significare tanto aggressività quanto l’accettazione di un ruolo minore in un branco, ad esempio, un branco di lupi.

Non sono affatto d’accordo con questa tesi impropria e improbabile. Prima di tutto il paragone con il lupo non è pertinente perché il lupo è un predatore puro, con una fisiologia da predatore e noi non lo siamo, abbiamo il corpo di un animale “raccoglitore” frugivoro, che non si è mai modificato per la predazione nonostante il nostro cervello sia diventato a tutti gli effetti il cervello di un predatore.

La spiegazione della mente predatrice umana la riservo in un altro capitolo, dato che questa mia attuale riflessione serve a identificare l’origine dell’espressione del sorriso che viene erroneamente definita come prerogativa esclusiva della specie umana.

Anche questa ristretta, semplicistica asserzione è fasulla, perché molti animali sorridono ma non con un movimento evidente delle labbra ma con gli occhi e con il corpo, quindi si dovrebbe esaminare la ragione per cui il sorriso umano con le labbra mostrando i denti e modificando la mimica facciale si sia differenziato e sia diventato così particolare e vistoso nell’animale umano mentre per gli altri animali sia per noi meno percettibile, meno evidente.

Dunque, perché mai secondo il pensiero comune il sorriso dovrebbe essere legato all’aggressività propria o alla difesa dell’aggressività altrui mediante accettazione di un ruolo subalterno? Non siamo come i lupi,( sempre morfologicamente, in generale siamo molto peggio dei lupi) e questo invalida la teoria legata ai comportamenti aggressivi e subalterni.

In realtà si sa che alcuni primati hanno la capacità di sorridere pur non sorridendo, vale a dire hanno i muscoli del sorriso ed effettivamente schiudono le labbra e mostrano i denti come facciamo noi, ma non per sorridere come noi, lo fanno per comunicare una serie di cose utili alla socialità, alla coniugalità e alla famiglia. La mia indagine invece mi porta a dedurre che i muscoli di cui il mondo scientifico fa riferimento, servono al tipo di nutrizione di questi primati, essi hanno i muscoli facciali che scoprono i denti quando si nutrono di frutti con il guscio o frutti che devono essere pelati come per es. anche rametti ricchi di foglie e bacche e non si può rompere il guscio di una noce senza sollevare le labbra, cioè a bocca chiusa, provare per credere, mordere una semplice mela occorre sollevare le labbra, non si può mordere una mela senza sorridere, per noi come per le scimmie o i primati, lemuri e altri animali con i quali abbiamo condiviso un tempo, gli alberi e ci siamo nutriti dei loro frutti. Il morso/sorriso insieme alla capacità di vedere i colori sono la prova ulteriore che non siamo e non siamo mai stati animali carnivori. Mangiamo carne per adattamento come per adattamento fumiamo sigarette e beviamo alcol.

L’aspetto sociale invece del sorriso è legato ed è connesso alla salute dell’individuo e alla sua capacità di fornire cibo e di “elaborare” il cibo per poter essere mangiato. Se io fossi ancora un simpatico animaletto sugli alberi primordiali, e volessi conquistare una compagna, mostrerei con orgoglio la mia sana dentatura a garanzia della capacità di procurare il cibo per la famiglia da formarsi, allo stesso modo mi innamorerei più facilmente di una avvenente scimmietta che sollevando le labbra mostrasse la sua perfetta e lucente dentatura per le stesse identiche ragioni.

Dopodiché, nelle manipolazioni successive delle culture, il sorriso ha subito distorsioni sostanziali e aggiuntive, da un messaggio di apertura, disponibilità e fiducia, (se sorrido mi fido di te) legato sempre alla finalità della procreazione è passato a esprimere scherno, falsità, disprezzo, prepotenza, inganno etc. Tuttavia il sorriso rappresenta sempre un formidabile strumento di seduzione tra i tanti messaggi che il corpo e i gesti possono dare per stabilire un contratto di procreazione con l’altro genere e questo avviene in modi diversi più o meno eclatanti in tutte le specie animali o quasi. La criniera di un leone maschio le penne del pavone e i colori degli uccelli e gli infiniti altri segnali in altri esseri viventi che evocano salute e vigore necessari al successo della procreazione e quindi della migliore evoluzione. Un seno generoso in una donna è attraente per la stessa ragione e glutei formosi suggeriscono una geometria ottimale del trapezio del bacino, la misteriosa alcova di una nuova vita. Tutto questo attrae ed è bello perché è finalizzato a generare nuova vita e a servire l’evoluzione, così come anche il sorriso è bello e non ha nulla a che vedere con le mascelle dei lupi, le nostre zanne, i nostri artigli e i nostri veleni sono nei nostri cervelli, purtroppo deviati e deformati dalle nostre sbagliate scelte.

Scegliendo di diventare predatori, non soltanto abbiamo tradito la nostra natura ma abbiamo anche devastato e falsificato la bellezza del sorriso usandolo più spesso per esprimere malvagità, prepotenza e sadismo, piuttosto che simpatia, empatia e connessione di anime.

P.S. Salvo specifico riferimento a dati di fatto scientifici io non pubblico mai deduzioni altrui, non avrebbe senso fare il promulgatore di pensieri che ognuno può facilmente cercare da sé, le mie teorie, giuste o sbagliate che siano, sono frutto esclusivo delle mie indagini intuitive basate su analisi degli elementi di verità che sono confermati da evidenze osservabili.

Ennio Romano Forina

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