L’Oblio della Ragione e dell’Etica

L’OBLIO DELLA RAGIONE E DELL’ETICA
L’infallibile scienza – infallibile quando conviene – ha finalmente scoperto e dichiarato che molti animali, specialmente quelli che sono maggiormente connessi con la realtà umana, più per loro disgrazia che per loro fortuna, dimostrano chiaramente di essere dotati di una intelligenza sensibile, la capacità cioè di seguire processi logici unita a quella di esprimere sentimenti oltre l’inconfutabile vero amore materno che tuttavia non gli viene riconosciuto.
E dunque, se questa sedicente suprema, infallibile scienza, stabilisce che animali come gatti, cani, maiali, cavalli, come primati, molti tipi di uccelli e molti altri ancora, manifestino intelligenze e livelli di sensibilità equiparabili a quelle dei piccoli umani di circa 5 anni, (ovviamente rispettando i parametri e i modi in diversi in cui queste intelligenze si esprimono), come mai, né la Scienza né la società umana tutta, non elaborano questa evidenza traendone le dovute conclusioni?
Personalmente non confermo questa tesi ufficiale, perché non faccio un livellamento di intelligenze su un piano antropologico, e non prendo il riferimento umano come misura di tutto, penso piuttosto che animali e piante siano dotati di intelligenze e sensibilità “diverse” e mature, quindi non come bambini senza conoscenza e senza esperienza, essi hanno intelligenze di cui noi siamo al contrario sprovvisti, per averle perse nella strada dell’evoluzione tecnologica, per me essi semplicemente vivono dimensioni diverse della nostra, essendo più intimamente inseriti nella grande intelligenza della vita organica e inorganica e questo non li rende meno intelligenti e men che meno meno sensibili.
Quindi il paragone è discutibile perché si riferisce a due realtà percettive diverse, comunque, nella coabitazione e interferenza tra le varie dimensioni intellettive, si può anche accettare che animali e bambini umani la pensino in modo molto simile, che sentano gli stessi sentimenti di affezione genuini, che abbiano una capacità di raziocinio simile e sopratutto che siano, i primi totalmente privi di ipocrisia, mentre i piccoli umani “così, così” e per poco ancora.
Dunque, com’è possibile che nella consapevolezza scientifica e comune di questa sensibile intelligenza in un gatto, un cane, una scimmia, un cavallo, un bovino, un suino, il genere umano continui a considerare questi animali non come cuccioli della Natura, ma come materia prima di consumo per il genere umano eludendo totalmente la verità ormai acclarata della loro essenza? Trattandoli da schiavi nei migliori dei casi e da pezzi di carne e pellicce da strappare loro nei modi più crudeli, atroci e perversi.
Scienziati, SVEGLIA! Decidetevi! O smentite questi risultati di conoscenza che avete schiettamente alla fine dovuto rivelare, oppure se li ritenete validi, cercate una ragione per giustificare i nostri arbitrari abusi, per comprovare questa millantata superiore etica che l’evoluzione ci avrebbe consegnato, (senza merito), in base alla fandonia che l’umanità sarebbe figlia, prescelta e prediletta di un Dio maggiore, il quale avrebbe poi creato altri animali diversi da noi, ma dotati della stessa sensibile intelligenza di base come quella dei nostri piccoli umani.
Quale Dio sadico li avrebbe resi senzienti e sensibili se lo scopo era solo di soddisfare le nostre esigenze e le nostre crudeli e abbiette perversioni? Nella sua onnipotenza li avrebbe resi simili a zombie o automi fatti di carne come ipotizzava Cartesio nella sua lunga stagione di ignoranza.
Riflettere su questa realtà dovrebbe condurre alla rivelazione pubblica che noi, genere umano, stiamo torturando e massacrando in ogni singolo istante in questo pianeta, un numero immane di “bambini”, figli della grande madre natura come sono figli di questa madre anche i “nostri” bambini, e per motivi abbietti o futili, in nome dei nostri comodi e dei nostri profitti. Perché, cari infallibili scienziati e caro popolo, che tu sia convinto e motivato da credenze religiose o meno, le evidenze sono evidenze, non possiamo lanciare nel Cosmo i nostri piattini della vanagloria di platino e oro, contenenti i record di quanto siamo intelligenti, buoni ed evoluti nell’etica, nelle arti e nelle scienze, se poi in attesa di scannarci fra di noi a intermittenza, scanniamo da sempre tutto il mondo vivente senza soluzione di continuità. Coerenza ci vuole: o siamo veramente buoni intelligenti e consapevolmente etici, allora dobbiamo cambiare le nostre pretese e sotterrare la nostra prepotenza, oppure ammettiamo di essere malefici e allora smettiamo almeno di raccontarci e raccontare balle sopratutto ai cuccioli umani, smettendo anche di auto incensarci vanamente.
Nessun Dio potrebbe mai perdonare tanta ipocrisia.
Gli animali sono diversi, inferiori? Ogni popolo pensa che l’altro popolo sia diverso e inferiore, ogni partito politico pensa di essere la crema dell’intelligenza e dell’etica, ogni singolo individuo pensa che il male lo facciano sempre “gli altri”. Che differenza fa la forma quando la sostanza è la stessa?
Il ragionamento che agli animali possa essere comminata la pena dell’olocausto, è identico al ragionamento di quei moltissimi carnefici che meno di un secolo fa determinavano l’olocausto degli ebrei. È lecito massacrare e torturare la vita che si ritiene “inferiore” o malefica o spendibile come un oggetto.
Ebbene, non vi è nulla di malefico nei maiali, nei gatti, nei cani, nei cavalli, nei serpenti o negli ORSI!!! e così via, questi animali si comportano secondo il disegno dei loro organismi, tuttavia dimostrano anche di avere una natura e una disposizione amorevole versi i propri simili e spesso verso cuccioli e rappresentanti di specie diverse, Il web rivela infiniti esempi di amore e cura persino tra predatori e loro prede, comportamenti che invalidano le famose leggi della Jungla o del più forte.
Anche nei nostri organismi vige la legge della Jungla anzi la legge della Jungla civile, infatti un organismo è un micro-sistema che funziona quasi esattamente nel modo in cui una città umana funziona, le civiltà umane non sono altro che una replica di quanto avviene all’interno di un qualsiasi organismo, e non un risultato della superiore intelligenza organizzativa e tecnologica umana.
Il genere umano attuale e non realmente evoluto dimostra di non aver abbandonato il vizio di credere alla forma e di negare la sostanza. Le menti chiuse e le anime vuote devono trovare ragioni artefatte per risolvere il loro disagio esistenziale così diventano intolleranti nell’ignoranza, prepotenti e sadici nella forza, supponenti nell’incapacità di capire le diversità, ciechi nel rifiutare di ammettere le verità, ignavi e colpevoli nell’indifferenza, ignoranti nel non voler cercare mai la ragione delle cose impegnandosi solo su quello che con le cose si può fare e dalle cose ottenere, sempre e solo per sé stesso.
Nell’oblio di una vera e giusta etica ricercatrice del Vero.
Ennio Romano Forina

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