
MEDITANDO L’AMORE D’ESTATE
Perché scrivo spesso versi d’Amore?
Perché l’Amore è la ragione di tutto ciò che esiste,
non vi è azione che non sia da un impulso d’amore generata,
ed ogni essere vivente è inesorabilmente immerso
nel fluire di questa energia universale,
che al tempo stesso lega e libera le anime
nell’infinito divenire di gesti creativi,
tanti quante nel firmamento sono le creative stelle.
Ma non è da tutti saper amare,
vuol dire conoscere un’altra anima
che schiude le sue ali per alzarsi in volo
ed avere ali altrettanto forti da poter affiancarsi a lei
nel temerario viaggio dell’amore,
il più difficile e aspro viaggio che vi sia.
Vuol dire avere nostalgia della sua essenza,
attraversare i confini del suo vibrante impero,
ma non si può conoscere un’anima di sentimenti piena
avendo un’anima misera e senza nutrimento.
Nelle unioni di ogni tempo, antiche e nuove,
si offrivano doni e beni a garanzia
della sussistenza di una famiglia,
lo fanno tutti gli esseri viventi,
ma gli animali nella loro cristallina essenza,
donano vite e anime insieme
alla compagna senza esitazione,
non così fanno gli umani,
che si presentano impreparati all’appuntamento dell’amore
pensando di aver trovato nella persona amata
tutta la ricchezza e di poter finalmente bere
impunemente alla fonte stessa dell’amore,
per colmare ciò che a loro manca.
Ma non potranno mai dissetarsi dell’anima altrui,
non potranno mai rapirne l’energia vitale
perché le due anime per poter amarsi
devono già essere piene di diverse forme
della stessa sostanza d’amore,
sì da poter di una stessa energia vibrare
ed essere infine a quella eternamente avvinte.
E questo vale per ogni forma vivente
che proprio di questo Amore vive e si nutre
o non sarebbe viva e vera.
Allora, se si è dotati di energia d’amore,
si può iniziare il viaggio della conoscenza vera
di un’anima libera, volando insieme a lei
come fanno gli uccelli nelle migrazioni,
sapere quando assecondare la sua indole
sapere quando è necessario tenerla stretta,
ma non per trattenerla,
solo per impedire che si faccia male a volte,
volando troppo in alto.
Serve coprirla di tenerezze e di sorprese,
serve essere sempre presenti
e quando occorre, allontanarsi da lei.
Come una pianta, ella ti dice quando ha sete,
allora dissetarla nel modo giusto quanto lei vuole,
capire quando serve calore e sicurezza,
serve proteggerla, aver cura di lei, farle dimenticare le ferite,
serve toccarla con mani d’artista, di poeta e mani d’eroe,
serve sfiorarla con i versi del cuore e della mente,
serve rassicurarla con parole giuste e forti,
serve prenderla per mano se è smarrita,
e condurla nella tua certa direzione,
ma serve lasciare che sia forte per sé stessa.
Di un impetuoso amante serve il fuoco e la passione
e le serve il fascino dell’intelletto che va oltre,
serve farla ridere, stuzzicare, provocare, giocare,
eccitare, incuriosire, lasciarla nascondersi nell’ombra
o splendere nella luce del suo sole quando vuole.
Guardare il rosso dei tramonti con i suoi occhi e non i tuoi,
accettare i suoi momenti oscuri come si accetta il calar del sole,
il buio della notte e la tempesta e il desiderio di stare sola,
e in te per una rinata vita voler crederti una stella,
un faro da seguire, un rifugio e una dimora per riposare.
Ma se non sei pronto per affrontare tutto questo,
se pensi che il suo sorriso, i cuori e i “ti amo” che ti ha detto
e da te fidandosi, continuamente vuol sentire,
e se pensi che il suo amore
sia un compenso per le tue ambizioni,
sbagli, lei non è una tua conquista,
né lo sarà mai,
lei vuole un cuore vero e sicuro
e forti mani ma dal delicato tocco,
che la tengano stretta senza farla prigioniera,
per l’inizio di un viaggio aspro e senza fine
che metterà alla prova ciò che credi di sentire.
Come una madre vera, più di sé stessa ama la sua prole
per poi lasciarla andare nel tempo del suo volo,
così un uomo deve amare colei
che come compagno lo ha pensato e scelto,
più di sé stesso dunque, amarla
e per far questo tu non puoi,
non devi dipendere da lei,
ma esser vero e crescere da solo,
essere ricco di sensi generosi e dedizione.
Lei sarà mutevole, anche più del vento,
sarà nervosa a volte, elettrica e scostante,
ci sarà la pioggia e il temporale,
ti stupirà la sua incoerenza,
ti immergerà nei suoi nebbiosi oblii,
ti smarrirà nei suoi labirinti della mente
per poi svegliarsi d’improvviso da un torpore,
a chiederti perché non sei in quell’istante,
accanto a lei avvinto in un potente abbraccio.
Ti chiederà la luna un giorno,
solo per metterti alla prova,
incomprensioni e lacrime improvvise,
per la paura e l’indolenza di un amore stanco,
vorrà la prova della convinzione e del coraggio
che del Sole accende il fuoco e i luminosi raggi.
Ma se non hai questo in te e se hai paura,
non sei degno dell’impegno che ti attende,
se sei uno che si offende non puoi stare con lei,
perché lei ti offenderà sempre, è la sua natura
e ti perderai nei vortici delle sue emozioni,
e nei suoi improvvisi turbamenti
perché lei abuserà della tua comprensione,
spesso ti metterà a dura prova,
sfidando la tua volontà fino all’estremo,
solo per sapere se il tuo amore è vero
e quando infine sarà certa del tuo amore,
vorrà andar via veloce e lontano da te,
perché una donna vera
non vuol mai perdersi nella nebbia è vero,
ma ama il mistero.
Ella ha paura di ogni incertezza,
ma al tempo stesso
teme di essere certa
e di restare nella certezza prigioniera.
Ennio Romano Forina
