A volte ho chiesto alle stelle di aiutarmi a trovare la giusta direzione e ho anche cercato una guida simbolica in un semplice strumento, per me affascinante, una bussola e alla sua grande sensibilità per una energia sconosciuta.
Ma ho trovato la pace, la forza e la certezza nella mia anima e nella mente, solo quando ho scelto di mettere la compassione sopra ogni altra cosa, e questo è avvenuto molti anni fa, ma allora non me ne rendevo conto.
Ora tutto è molto più chiaro e la direzione in cui sto proseguendo è sempre più certa. Era ed è solo un problema di scelta e di voler e saper sentire ogni dolore e gioia che sono al di fuori di me, verso gli orizzonti illimitati della Compassione Universale.
Ho davvero pena, per chi non ha voluto, non vuole, non sa e non potrà più percorrere questa via, pensando di lasciare traccia di sé e memoria eterna disseminando il mondo di cadaveri di esseri viventi, lasciati a marcire al sole dopo aver strappato le ricchezze dei loro corpi, tramutati in profitto o trofei, il bottino di una prepotenza infame, spento e sterile come le loro anime.
Stolti uccisori, per volontà, indifferenza, negligenza, presunzione, scherno e disprezzo, in inutili e ingiusti atti di prepotenza.
Uccisori per la pancia e per la vanagloria, pensando nel distruggere di detenere poteri divini. Potrei avere compassione anche di voi e pena del vostro orrifico, certo destino vuoto di sentimenti e amore, ma non servirebbe a nulla, poiché i distruttori non sanno che senza anima essi sono come dei naufraghi in procinto di annegare a cui la Compassione tende ugualmente una inutile fune che non potranno afferrare, non avendo le mani per farlo, metafore tremende di un’anima, vera e viva.
Ennio Romano Forina – Prima dell’Autunno 202