Gli Anticorpi dell’Orrore

Servirebbe un vaccino per fermare l’infezione umana che continua a depredare senza limiti gli esseri viventi e invece spesso ci perdiamo in sterili scontri di opinioni sui buoni e i cattivi di turno, nel mondo politico, mediatico, scientifico e religioso quando da nessuna di queste parti giunge mai una vera e incisiva azione che riconosca le colpe per questo tremendo, ingiusto olocausto animale che tutti i popoli e governi del mondo consentono e promuovono senza esitazione e senza porsi il problema etico della sofferenza.Non si tratta di “scelte”, né di stare dalla parte politica di Tizio o di Caio, si tratta di vite e del principio del diritto universale di ogni essere vivente di esistere in libertà.
Se consideriamo gli animali come soggetti che hanno sentimenti ed emozioni anche se non usano le tecnologie umane, se in essi riconosciamo e sentiamo la presenza
dell’anima, le nostre scelte personali sono soltanto due: difenderli o lasciarli nelle mani dei carnefici, quelli che li torturano e uccidono e quelli che li mangiano.
O stiamo da una parte o dall’altra, e se individualmente io stabilisco un rapporto fraterno e amorevole con alcuni animali e con altri più distanti, una condizione comunque di rispetto e compassione, ho il DOVERE prima che il diritto, di difendere la loro vita e la loro libertà ovunque e comunque, come difendo la mia vita e la mia libertà e questo vuol dire che le due diverse realtà di coscienza umane sono sempre su una rotta di collisione quantomeno dialettica.
La locuzione “Vivi e lascia vivere”. Alla fine diventa “Vivi e lascia torturare e ammazzare,!” Non è sufficiente essere vegani per essere consistenti.
L’olocausto animale è favorito dal pensiero debole falsamente democratico delle masse, che pur conoscendo l’orrore, di fatto lo accettano, come fosse nell’ordine delle cose, mentre gli animali in catene piangono sangue prima di essere uccisi atrocemente. E che sollievo può venire a loro dalla nostra tollerante attitudine verso chi li uccide, cioè chi li mangia. Questo vuol dire amarli? Mi spiace, non basta cambiare a livello personale, per gli animali non cambia nulla se alcuni di noi si comportano bene sentendosi soddisfatti e a posto con la loro coscienza. E se veramente si ha amore e compassione per il mondo vivente allora bisogna lottare per l’ideale di un genere umano che protegga i più deboli e non che li massacri vilmente approfittando della forza fisica superiore e certamente non di quella spirituale. Non si tratta di “fare scuola” ma di “salvare” gli esseri viventi che diciamo di amare con ogni mezzo lecito, con le emozioni tanto quanto con la logica e questo vuol dire confrontarsi continuamente e scontrarsi persino, lo richiede l’immane, orrenda colpa che abbiamo verso di loro, altrimenti nessuno di noi è quello che dice di essere.
Ennio Romano Forina

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