Bullismo “In Fieri”

Sempre più spesso siamo informati del fenomeno dilagante del bullismo adolescenziale e tutto quello che media ed esperti sanno dire al riguardo è la solita cantilena del disagio e della mancanza di “valori” senza precisare cosa sia il disagio e cosa e quali siano i valori, dato che la maggior parte dei “bulli” deriva da famiglie agiate a cui non fanno mancare nulla…come sempre si sente dire da madri e padri i cui figli hanno compiuto malefatte per auto assolversi: “A mio figlio ho dato tutto!” Tutto cosa?
Io sono nauseato da tutta questa superficiale supponenza da parte dell’aristocrazia della comunicazione e da parte di tutti i benpensanti titolati o meno e di dover ascoltare le loro inconcludenti stereotipe opinioni. Il bullismo infantile e adulto c’è sempre stato ma in alcuni altri tempi esistevano le punizioni che limitavano i comportamenti asociali…ed esistevano dei precisi ranghi odiosi perché derivanti dalle società a carattere patriarcale che hanno preceduto questa attuale, oggi non ci sono più quei parametri educativi assolutistici e impositivi sulle giovani generazioni, ed è un bene ma purtroppo oggi accade l’esatto contrario, la gioventù è per definizione sempre buona, promettente e sacra, come una casta di intoccabili che non si possono nemmeno redarguire per non sconvolgere il loro equilibrio psichico così vediamo le cose peggiorare con baby gang che assaltano persone per strada o entrano nelle case e seviziano e uccidono persone che non possono difendersi. Li vediamo vessare i loro coetanei o attaccare chiunque per strada senza ragione ma solo per dimostrare la superiorità attraverso la distruzione del più debole come si fa del resto per gli animali, è sufficiente che questi branchi sciolti incontrino soggetti un po’ diversi e vulnerabili per agire con impeccabile sadismo degno delle peggiori espressioni malefiche sempre ricorrenti delle società umane. La violenza e la brutalità infantile gratuita c’è sempre stata, fa parte della riflessione precedente che ho fatto su questo media, ognuno di noi porta le impronte genetiche dei nostri antenati in linea genealogica anche quelli antichissimi, perché anche se i genitori diretti sono persone buone o positive essi sono solo due, i nonni sono quattro e tutti gli altri che hanno trasferito nelle nuove generazioni i loro geni e le loro attitudini sono molti di più…io ho conosciuto l’aggressività gratuita infantile in tempi in cui i parametri educativi erano diversi e ad essa non veniva dato tutto l’agio e la condiscendenza o persino il plauso che si dà oggi con il risultato che vediamo il disfacimento e la decadenza diffondersi sempre di più nel tessuto sociale partendo dai virgulti, da quelli che dovrebbero costituire il promettente futuro.
Io credo che episodi di prepotenza sia fisica che virtuale aumenteranno se non vi sarà una consapevolezza del fenomeno le cose andranno sempre peggio in questa era senza voler riconoscere che dalla decadenza alla barbarie il passo è beve. Parlare di “valori” senza saper indicare i valori e i principi della coesistenza e della tolleranza è del tutto inutile, prima di tutto si devono individuare questi valori, alcuni possono provenire anche dalla saggezza dal passato, altri sono reperibili dalla Natura stessa da cui derivano molte delle nostre più nobili ispirazioni ma la natura si sa ormai è solo un grande campo di sfruttamento e gioco per il genere umano… ma che vanno ben interpretati anche, ma altri ancora dovrebbero essere principi e indicazioni nuove ed evolute…ma come si a rappresentare alle nuove generazioni principi evoluti in una realtà in cui di evoluto c’é solo la tecnologia mentre l’etica resta a livelli primordiali di egoismo e sopraffazione? Anche se al posto delle clave si usano la finanza, l’abilità di interpretare le leggi, l’egemonia delle caste politiche e/o di categorie dominanti e infine il perenne sonno della ragione dei popoli.

Ennio Romano Forina

5 thoughts on “Bullismo “In Fieri”

  1. Il degrado, – naturale, fisico e morale- è funzionale al potere che è sempre elitario! Ma visto che un minimo di democrazia e cultura l’abbiamo avuta, anche grazie ai padri costituenti che avevano vissuto le dittature e le guerra, riusciremo forse a creare un minimo di anticorpi al dilagare di questa società insensata e inumana?

    1. Purtroppo no, il tuo quesito si risolve partendo dall’ultimo termine da te usato che dovrebbe essere esaminato al contrario. Questa specie folle e distruttiva lo è perché così è l’umana natura…tutte le malefatte del genere umano derivano proprio dalla sua umana intima profonda natura…mentre ciò che è “inumano” è migliore e ho una spiegazione per questo mia asserzione. E non è solo una questione lessicale ma vuol dire che noi rifiutiamo di confrontarci con la realtà presa nell’insieme, nel grande quadro e vediamo solo alcuni dettagli che ci riguardano da vicino deformandoli secondo il vizio che hanno le nostre menti di deformare le cose, modificarle alterare. Cerco di spiegarti meglio prendendo ad esempio un commento che ho sentito nella trasmissione “sapiens” che è tra l’altro una delle poche trasmissioni interessanti. Si parlava del fatto che quando gli esseri umani sono diventati raccoglitori di semi di erbe come i cereali, che sono invasive e occupano larghe aree trovandole più generose della raccolta sporadica di bacche, questi cereali come il grano ad esempio prima dell’impatto umano lasciavano cadere i semi, cioè i loro embrioni, sia per farli mangiare dagli uccelli sia perché germogliassero a raggiera sul posto, il grano si “accorse” che questi strani animali che “mangiavano” i semi con le mani, modificò un gene per creare un collante che faceva restare il chicco attaccato alla pianta consapevoli del fato che lo strano nuovo animale si prendeva anche il compito di piantarli per bene in ordine garantendo una migliore propagazione del cereale. Questo è acclarato dai ritrovamenti fossili preistorici dei chicchi di grano. Ebbene sai come è stato commentato questo fenomeno? “E quindi l’uomo aveva “addomesticato” il grano”. Prediligendo la falsità al vero…non che la pianta del grano fosse stata così intelligente da capire cosa era più conveniente e avere la capacità di adattarsi in perfetta autonomia. Questo può sembrare una obiezione risibile ma non lo è denota il modo distorto in cui noi consideriamo le evidenze e le adattiamo ai nostri parametri mentali e non viceversa. Questo perché non riusciamo ad ammettere intelligenze e capacità di apprendimento e di elaborazione dati diverse dai nostri. E se nemmeno in una trasmissione scientifica didattica di alto livello non si riconosce l’evidenza figurati per quanto riguarda l’immenso mare di ottusità e ignoranza che si ripete ad ogni le generazioni. Il grado generale di intelligenza attuale non è superiore a quello di cinquemila diecimila anni fa e il progresso tecnologico non vuol dire nulla mi riservo in un mio saggio di attribuire al rapidissimo progresso tecnologico la sua giusta dimensione.

      1. Caro Roberto ho letto il tuo articolo, è interessante, anche se a un certo punto ho notato come te un disorientamento nel progredire della tua riflessione penso che sia dovuto al fatto che parti da un presupposto di tesi sbagliato: la congruità. Appena ho un po’ di tempo, se ti fa piacere, lo rileggerò attentamente e ti dirò quali punti della tesi andrebbero ben definiti secondo la mia valutazione.

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