un bellissimo pensiero, probabilmente quello è l’amore vero, quello che resiste nonostante tutto. Il problema è che quando lo si vive per i suoi aspetti burrascosi ti sembra un inferno e non lo vedi attraverso una propspettiva che ti presenta la sua intierezza, la sua complessità…penso che di un’amore così probabilmente ci si accorga davvero quando viene a mancare per motivi diversi.
anche attraverso il suo tempo…almeno per noi era una certezza naturale, senza sigilli e senza condizioni, forse anche perché eravamo due persone sensibilmente creative. Molte persone soffrono per le variazioni di tipi di amore che iniziano sotto la spinta di impulsi vitali generici, naturali, e poi inaspettatamente esauriscono la loro energia quando le funzioni che li hanno fatti nascere sono state compiute. Quasi sempre, nessun altra energia va a sostituire quella originaria, perché è una energia indotta, non propria. Come il respiro e il battito del cuore che hanno in sé la loro stessa ragion d’essere. L’amore deve poter nascere e crescere nell’intelligenza dell’anima, nello scambio continuo di conoscenza acquisita indipendentemente per poi essere condivisa. Paradossalmente si deve essere portati ad esperienze estese dell’anima separate per continuare ad essere uniti. In altre parole essere continuamente dei nuovi sé stessi, per essere uno in due. Ma questo molte coppie umane non lo fanno perché non saprebbero nemmeno da dove cominciare, costruiscono la loro vita in coppia su basi biologiche, epiteliali e culturali, non intellettive. Ho scritto in un mio aforisma che gli amanti dovrebbero sostituire il verbo “amare” con quello di “conoscere” e dichiarare i loro sentimenti in questo modo: “Voglio conoscerti…e lo vorrò sempre nel tempo” invece di dire “Ti amo” . Poiché l’azione di amare è una azione “riflessiva”, Significa: ho questo sentimento per te ma che fa bene a “me” e quindi ha in sé limiti e difetti per via della sostanza di cui manca e non è preparato ad affrontare le variazioni a cui tutti gli esseri viventi sono soggetti nel corso della vita. Mentre il desiderio di conoscenza non ha limiti e non risente di nessuna variazione, esterna o interna, nel bene e nel male, nella salute e malattia, nella ricchezza e nella povertà, nella bellezza e nella sua decadenza, il desiderio di conoscere l’altro, sempre, è la chiave dell’unione perfetta…
ricordo bene quel tuo aforisma, rimasi colpita dalla veridicità del suo senso profondo. Succede che però non ci sia la stessa volontà di voler conoscere l’altro, o per lo meno che non coincidano i tempi…è difficile che ci possa essere il perfetto incastro di tutti gli elementi concorrenti a sostenere la solidità di un rapporto, ed è fortunato chi ne ha potuto ottenere i benefici
e infatti, quello è l’amore imperfetto che passata la passione funzionale alla procreazione diventa blanda e scialba abitudine di convenienza e di costume. L’amore perfetto è anche quello di alcuni animali ad esempio i merli perché nel compito di procreare è insita una totale comunione dei loro due esseri nel loro intento e nella loro dedizione… dopo averti risposto alla tua nota ho cercato da un’altra parte di chiarire meglio questa riflessione, e infatti volevo inserirla nella risposta ma tu l’hai già letta, vuoi vederla comunque?
repetita iuvant…
Scusami ero andato a bruciare un po’ di cena…
AMORE PERFETTO
Molte persone soffrono per le variazioni dei sentimenti di amori che iniziano sotto la spinta di impulsi vitali generici e naturali, e poi inaspettatamente esauriscono la loro energia quando le funzioni che li hanno fatti nascere sono state compiute. Quasi sempre, nessun altra energia va a sostituire quella originaria, perché è una energia indotta, non propria, come il respiro e il battito del cuore che hanno in sé la loro stessa ragion d’essere.
L’amore perfetto è quello che deve poter nascere e crescere nell’intelligenza dell’anima, nello scambio continuo di conoscenza acquisita indipendentemente per poi essere condivisa e deve saper modificarsi nell’ambito di una sempre rinnovata conoscenza. Paradossalmente si deve essere portati ad esperienze estese dell’anima separate da soli, per continuare ad essere uniti e insieme. E per essere sempre uniti fisicamente è necessario continuare a viaggiare mentalmente in modo individuale. In altre parole essere continuamente dei nuovi sé stessi, per essere uno in due.
Ma questo molte coppie umane non lo fanno perché non saprebbero nemmeno da dove cominciare, costruiscono la loro vita in coppia su basi biologiche, epiteliali e culturali, non intellettive. Ho scritto in un mio aforisma che gli amanti dovrebbero sostituire il verbo “amare” con quello di “conoscere” e dichiarare i loro sentimenti in questo modo: “Voglio conoscerti…e lo vorrò sempre nel tempo” invece di dire “Ti amo per sempre” . Poiché l’azione di amare è una azione “riflessiva”, significa: ho questo sentimento per te ma che fa bene a “me”, e quindi ha in sé limiti e difetti per via della sostanza di cui manca e non è preparato ad affrontare le variazioni a cui tutti gli esseri viventi sono soggetti nel corso della vita. Mentre il desiderio di conoscenza non ha limiti e non risente di nessuna variazione, esterna o interna, nel bene e nel male, nella salute e malattia, nella ricchezza e nella povertà, nella bellezza e nella sua decadenza, il desiderio di conoscere l’altro, sempre, è la chiave dell’unione perfetta…
è quanto ricordavo, comunque sarebbe bene praticarlo questo principio, ma stento a credere che ci siano molte persone che preferiscano e si accontentino di sentirsi dire Voglio conoscerti anzichè Ti amo…
….Spero tu abbia salvato una parte di cena 🙂 Buon appetito!
Grazie, sì sono stato bravo…a risentirci e grazie ancora per il tuo interesse…ho una alta stima di te per la tua intelligente sensibilità e per la tua amicizia sincera…
Grazie, resto in stand by sulle tue frequenze. A presto!
un bellissimo pensiero, probabilmente quello è l’amore vero, quello che resiste nonostante tutto. Il problema è che quando lo si vive per i suoi aspetti burrascosi ti sembra un inferno e non lo vedi attraverso una propspettiva che ti presenta la sua intierezza, la sua complessità…penso che di un’amore così probabilmente ci si accorga davvero quando viene a mancare per motivi diversi.
anche attraverso il suo tempo…almeno per noi era una certezza naturale, senza sigilli e senza condizioni, forse anche perché eravamo due persone sensibilmente creative. Molte persone soffrono per le variazioni di tipi di amore che iniziano sotto la spinta di impulsi vitali generici, naturali, e poi inaspettatamente esauriscono la loro energia quando le funzioni che li hanno fatti nascere sono state compiute. Quasi sempre, nessun altra energia va a sostituire quella originaria, perché è una energia indotta, non propria. Come il respiro e il battito del cuore che hanno in sé la loro stessa ragion d’essere. L’amore deve poter nascere e crescere nell’intelligenza dell’anima, nello scambio continuo di conoscenza acquisita indipendentemente per poi essere condivisa. Paradossalmente si deve essere portati ad esperienze estese dell’anima separate per continuare ad essere uniti. In altre parole essere continuamente dei nuovi sé stessi, per essere uno in due. Ma questo molte coppie umane non lo fanno perché non saprebbero nemmeno da dove cominciare, costruiscono la loro vita in coppia su basi biologiche, epiteliali e culturali, non intellettive. Ho scritto in un mio aforisma che gli amanti dovrebbero sostituire il verbo “amare” con quello di “conoscere” e dichiarare i loro sentimenti in questo modo: “Voglio conoscerti…e lo vorrò sempre nel tempo” invece di dire “Ti amo” . Poiché l’azione di amare è una azione “riflessiva”, Significa: ho questo sentimento per te ma che fa bene a “me” e quindi ha in sé limiti e difetti per via della sostanza di cui manca e non è preparato ad affrontare le variazioni a cui tutti gli esseri viventi sono soggetti nel corso della vita. Mentre il desiderio di conoscenza non ha limiti e non risente di nessuna variazione, esterna o interna, nel bene e nel male, nella salute e malattia, nella ricchezza e nella povertà, nella bellezza e nella sua decadenza, il desiderio di conoscere l’altro, sempre, è la chiave dell’unione perfetta…
ricordo bene quel tuo aforisma, rimasi colpita dalla veridicità del suo senso profondo. Succede che però non ci sia la stessa volontà di voler conoscere l’altro, o per lo meno che non coincidano i tempi…è difficile che ci possa essere il perfetto incastro di tutti gli elementi concorrenti a sostenere la solidità di un rapporto, ed è fortunato chi ne ha potuto ottenere i benefici
e infatti, quello è l’amore imperfetto che passata la passione funzionale alla procreazione diventa blanda e scialba abitudine di convenienza e di costume. L’amore perfetto è anche quello di alcuni animali ad esempio i merli perché nel compito di procreare è insita una totale comunione dei loro due esseri nel loro intento e nella loro dedizione… dopo averti risposto alla tua nota ho cercato da un’altra parte di chiarire meglio questa riflessione, e infatti volevo inserirla nella risposta ma tu l’hai già letta, vuoi vederla comunque?
repetita iuvant…
Scusami ero andato a bruciare un po’ di cena…
AMORE PERFETTO
Molte persone soffrono per le variazioni dei sentimenti di amori che iniziano sotto la spinta di impulsi vitali generici e naturali, e poi inaspettatamente esauriscono la loro energia quando le funzioni che li hanno fatti nascere sono state compiute. Quasi sempre, nessun altra energia va a sostituire quella originaria, perché è una energia indotta, non propria, come il respiro e il battito del cuore che hanno in sé la loro stessa ragion d’essere.
L’amore perfetto è quello che deve poter nascere e crescere nell’intelligenza dell’anima, nello scambio continuo di conoscenza acquisita indipendentemente per poi essere condivisa e deve saper modificarsi nell’ambito di una sempre rinnovata conoscenza. Paradossalmente si deve essere portati ad esperienze estese dell’anima separate da soli, per continuare ad essere uniti e insieme. E per essere sempre uniti fisicamente è necessario continuare a viaggiare mentalmente in modo individuale. In altre parole essere continuamente dei nuovi sé stessi, per essere uno in due.
Ma questo molte coppie umane non lo fanno perché non saprebbero nemmeno da dove cominciare, costruiscono la loro vita in coppia su basi biologiche, epiteliali e culturali, non intellettive. Ho scritto in un mio aforisma che gli amanti dovrebbero sostituire il verbo “amare” con quello di “conoscere” e dichiarare i loro sentimenti in questo modo: “Voglio conoscerti…e lo vorrò sempre nel tempo” invece di dire “Ti amo per sempre” . Poiché l’azione di amare è una azione “riflessiva”, significa: ho questo sentimento per te ma che fa bene a “me”, e quindi ha in sé limiti e difetti per via della sostanza di cui manca e non è preparato ad affrontare le variazioni a cui tutti gli esseri viventi sono soggetti nel corso della vita. Mentre il desiderio di conoscenza non ha limiti e non risente di nessuna variazione, esterna o interna, nel bene e nel male, nella salute e malattia, nella ricchezza e nella povertà, nella bellezza e nella sua decadenza, il desiderio di conoscere l’altro, sempre, è la chiave dell’unione perfetta…
è quanto ricordavo, comunque sarebbe bene praticarlo questo principio, ma stento a credere che ci siano molte persone che preferiscano e si accontentino di sentirsi dire Voglio conoscerti anzichè Ti amo…
….Spero tu abbia salvato una parte di cena 🙂 Buon appetito!
Grazie, sì sono stato bravo…a risentirci e grazie ancora per il tuo interesse…ho una alta stima di te per la tua intelligente sensibilità e per la tua amicizia sincera…
Grazie, resto in stand by sulle tue frequenze. A presto!