Perché Sono Vegano

La sensibilità non ha bisogno di formalità e non si esprime attraverso la conoscenza diretta delle persone. Le sue vibrazioni viaggiano con le parole e trasmettono segnali che intercettano altre anime sensibili e creano legami ineffabili al di fuori delle artefatte convenzioni.

La sensibilità permette ciò che la ragione non consente, a differenza della ragione la sensibilità collega e può unire ogni anima con ogni altra anima sensibile, al di là di differenze e convinzioni, politiche, religiose, emotive o razionali.

Essere vegani non vuol dire solo fare una scelta ideologica, compassionevole, eticamente superiore in base alla coscienza individuale.

Essere vegani vuol dire aver scelto la via simbiotica della vita.

La predazione non è indispensabile alla sussistenza della Vita organica, ma è solo un espediente equilibratore degli eccessi, l’evoluzione degli organismi non si basa sulla predazione ma sulle infinite forme di simbiosi, se il mondo vivente si basasse esclusivamente sulla predazione, non vi sarebbe nessuna evoluzione e nemmeno vita su questo pianeta.

La predazione naturale si manifesta entro precisi confini, e solo il predatore umano ha valicato questi limiti stravolgendo anche il senso e la ragion d’essere della predazione.

Io credo che le simbiosi siano la punta avanzata dell’evoluzione della vita organica, i nostri organismi infatti sono un complesso di forme vitali, cellule, molecole, atomi, “simbiotici” cioè collaboranti, perfino amanti, i quali si sviluppano e sussistono attraverso lo scambio di plasma e non la rapina di energie vitali di altri organismi.

È un cammino molto lungo, in questo drammatico e meraviglioso esperimento che chiamiamo vita, ma solo gli stolti non riescono a distinguere fra una specie egoista, diventata forzatamente e artatamente carnivora o onnivora, che divora, distrugge e consuma energie non proprie e la innegabile intelligenza organica che invece predilige lo scambio e la fusione delle energie, in un cammino infinito di creatività evolutiva incruenta.

Non credo che i dinosauri si estinsero per la caduta di un meteorite, che avrebbe ucciso animali grandi e piccoli indifferentemente, ma perché erano organismi poco utili al grande scenario vivente, esageratamente grandi, troppo voraci e insaziabili.

Ma nulla in paragone alla specie umana, che dopo aver scelto di depredare qualsiasi altro essere vivente è riuscita ad appropriarsi, trasformare e rapinare anche i processi simbiotici.

Quando si uccide un animale per divorarlo si compie un atto distruttivo, quando si effettua uno scambio benefico per entrambi si compie un passo creativo sul sentiero dell’evoluzione.

È chiaro che in origine eravamo vegani simbiotici con gli alberi, abbiamo moltissimi elementi di prova a dimostrazione di questa evidenza, vivevamo sugli alberi, ci nutrivamo di frutti offerti e non rubati, poi abbiamo cambiato strada e da allora non siamo più nemmeno soltanto predatori, ma parassiti e distruttori di vita e di evoluzione a meno che le piante non si stanchino dei nostri eccessi e non decidano di eliminarci, gli animali come noi no, non possono opporsi alla nostra prepotenza. ma le piante ne hanno la capacità e hanno dimostrato la loro superiore intelligenza da miliardi di anni, che peraltro ci consente di vivere, che noi sfruttiamo e imitiamo attribuendoci vergognosamente il merito di tutto quello che le piante hanno inventato e realizzato.

Ennio Romano Forina

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