SE NEL LINGUAGGIO PERMANE IL SEME DELL’INGIUSTIZIA…E DELLA FALSITA’
Da molto tempo sostengo
che l’uso del sostantivo maschile “uomo”
per definire la specie e l’intero genere umano,
è incorretto, ingiusto e falso.
Finora ho preferito usare l’aggettivo “umano”
che però deriva lo stesso da “uomo”,
ma poiché io mi ribello da sempre a tutto ciò
che è ingiusto, incorretto e falso, ho deciso di attuare
un’operazione linguistica rivoluzionaria individuale
per contrastare questa odiosa prevaricazione
maschile sulle donne, ancora oggi costrette a subire
un indebito oltraggio linguistico e sostanziale,
dunque staccando l’ultima sillaba del nome “donna”
che indica il genere femminile
e anteponendola alle prime tre lettere di “umano”
ottenendo il risultato seguente:
NA-UMA = NAUMA : prima “lei”, dopo l’uomo.
D’ora in avanti io userò questo mio neologismo
nel merito e nella forma per designare l’intera specie
e rendere così giustizia alla verità biologica
ma sopratutto al genere femminile,
privato del suo primato esistenziale
dato che la femmina è l’origine e l’essenza di tutte le specie da sempre.
Chi vuole può continuare a conservare i propri miti e falsità.
Ennio Romano Forina