Il Lamento e l’Urlo.

Il Pianto e l'Urlo

È una inconfutabile evidenza che i cuccioli dei più feroci predatori si esprimono con lamenti gentili verso le loro madri per richiedere nutrimento e calore affettivo mentre, al contrario i cuccioli umani pretendono con forza e con il ricatto di un pianto esagerato non solo il cibo ma attenzioni ben oltre la funzione dell’accudimento essenziale. Essi esigono di essere intrattenuti, di ottenere qualsiasi cosa catturi la loro curiosità e una volta ottenuta spesso la gettano via con disprezzo chiedendo di averne un’altra e un’altra ancora. Questi giochi di potere possono durare ore, come ben sanno tutte le madri umane di questo mondo. Sono comportamenti prepotenti e possessivi a conferma che le memorie genetiche dei predecessori si manifestano già nel grembo materno e subito dopo la nascita, ma spesso non vengono riconosciute come tali e invece di cercare di inibirle indirizzando il carattere dell’infante verso direzioni virtuose, vengono incoraggiate e gratificate dai genitori che vedono anche nell’aggressività latente dei loro pargoli le caratteristiche necessarie per l’affermazione e la competizione nel mondo degli adulti che li aspetta. È così che si tramandano e si perpetuano le caratteristiche peggiori della specie, è così che si forgiano i guerrieri del domani pronti a i conflitti con i loro simili e il mondo vivente.

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