Bilance Globali Truccate?

Da qualche tempo, stiamo vivendo due fenomeni di straordinaria entità; quello dell’immigrazione (o per meglio dire, del trasferimento di enormi masse di persone che seguono i dettami di culture diverse) e il fenomeno della cosiddetta pandemia globale. Ma è strano dover rilevare, che mentre il primo viene costantemente sminuito o addirittura esaltato dalle vigenti aristocrazie politiche e mediatiche, il secondo al contrario, è esasperato ed altamente drammatizzato da quelle stesse aristocrazie.Per il primo non si cercano soluzioni per il secondo si inventano tutte le più variegate e balzane soluzioni possibili, a rotelle e senza rotelle, vaccini improbabili e azzardati per un virus il cui comportamento così mutevole, imprevedibile rende come minimo poco credibile ed affidabile un eventuale vaccino – o più vaccini – sviluppati dalle diverse nazioni che possano avere una reale efficacia, in una atmosfera che da ogni parte, viene considerata di grande confusione e con un coro di voci scientifiche altamente discordanti, che finora hanno avuto l’effetto di disorientare più che dare indicazioni certe. Da comune cittadino del mondo, da sempre dedito alla ricerca della ragione delle cose e distinguere ciò che è vero da ciò che è falso, mi aspetterei almeno, che “ambedue” i fenomeni, per le loro dimensioni e quindi intrinseca pericolosità, fossero “egualmente” sminuiti, oppure “egualmente” drammatizzati, ma è evidente che questo non è il messaggio che viene trasmesso al popolo negletto. Di sicuro però, siamo consapevoli che i suddetti fenomeni almeno in un fattore si equivalgono: ambedue gravano tremendamente sulle spalle dei cittadini comuni, inclusi tutti gli operatori coinvolti nella loro ardua gestione.
È desolante per me constatare anche in questa era, l’inclinazione conformista e fatalista di questo amato popolo, che è riuscito comunque a mantenere viva la tradizione delle irrinunciabili ferie di agosto, in attesa che i problemi si risolvano da soli.
Data l’entità di questi fenomeni, mi sarei aspettato che almeno quest’anno non si sarebbero visti tanti volti gratificati da così intense sfumature di abbronzatura, specie quelli di questa novella aristocrazia, che nonostante la crisi tremenda che attraversa il paese, sono riusciti a trovare il tempo e il modo di spassarsela per qualche giorno al mare o in montagna.
Forse nell’intento generoso di dare supporto all’industria turistica agonizzante, chissà?
Ma l’estate è stata solo la pausa di questa rappresentazione che deve andare avanti come tutti gli show e in cui si sono consumati tranquillamente bruscolini e aperitivi, in attesa che si riaprano le quinte sul secondo tempo del dramma: la morte dell’economia.

Ennio Romano Forina – Fine di una vana Estate virale