Forever “8”

Le feste si fanno per celebrare le vittorie, per la fine delle guerre, delle invasioni, delle tirannie e delle ingiustizie, ma sappiamo bene che nella realtà attuale non è finito niente per la maggior parte delle donne che continuano a subire molti degli stessi soprusi che subiscono da secoli a vari gradi e livelli. Ed anche nelle situazioni più rosee, l’egemonia maschile continua ad imporre ovunque al genere femminile condizioni esistenziali durissime.
Si dovrebbe invece celebrare un processo, in cui il genere maschile universale è stato ed è tuttora imputato di una violenza collettiva e continuativa sull’anima e sul corpo delle donne, che le priva dei diritti fondamentali e le obbliga a subire violenze motivate da pretestuose e false ragioni, preconcetti ridicoli e dettami fantasiosi di origine ultraterrena.

Al contrario, questo dovrebbe essere il giorno del pianto e del pentimento, del riscatto, della restituzione e della resa e quindi del pagamento dei danni di una guerra che il genere maschile ha di fatto dichiarato alle donne da millenni, mentre questa celebrazione folkloristica si consuma nell’arco di un sol giorno come un fuoco di paglia senza influire sull’ingiusta e oppressiva condizione attuale di miliardi di donne nel mondo. Meglio sarebbe se i governi ed i parlamenti di tutto il mondo fossero pervasi da un nuovo pensiero illuminato e dall’ammissione di un crimine che è ancora in corso d’opera.

Per fare qualcosa che veramente tenda ad ottenere la fine della schiavitù delle donne, e realizzare una vera rivoluzione etica che condanni chi è colpevole e liberi chi è schiavo, si devono cercare i moventi che hanno spinto al delitto generazioni e generazioni di uomini che nella loro gretta ignoranza e abbietto egoismo sono andati contro e hanno fatto soffrire le stesse donne che li hanno generati, nel perpetrare la falsità di una pretesa inferiorità del genere femminile. Quindi la domanda è: quali sono le ragioni e perché questo è potuto succedere?

Le aggregazioni di uomini si sono sempre fatte la guerra tra loro per dominare, depredare e imporre le proprie credenze e i propri costumi, ma su una cosa tutti i popoli maschili del mondo in ogni epoca sono sempre stati d’accordo: sottomettere le donne privandole di tutti i loro diritti e della libertà e di fatto di renderle schiave delle esigenze maschili con scuse artefatte ed ignobili, imposte sfruttando la maggiore forza fisica ma sopratutto con il complotto numerico ai loro danni. Il genere maschile ha da sempre sostenuto queste falsità per sottomettere e sfruttare le donne a suo vantaggio e per garantirsi una sicurezza esistenziale che da soli gli uomini non hanno, ma avendo imparato nel corso dell’evoluzione a collaborare per sopravvivere alle situazioni ambientali, ai pericoli, agli attacchi dei predatori più grandi, hanno sviluppato la capacità di aggregarsi che alle donne interessa meno per via della loro essenziale funzione di generare nuova vita che si svolge in un ambito esistenziale più circoscritto e ha per loro naturalmente una importanza primaria ma che non esclude tutte le altre attitudini di libertà e genio di cui sono state rapinate. 
Moltissimi maschi umani sono come animali smarriti che senza un riferimento femminile vagherebbero senza direzione e senza ragion d’essere e le donne rappresentano il loro riferimento esistenziale, il porto sicuro che calma e fuga le loro angosce, il sedativo dei loro terrori primari e il trastullo egoistico superficiale dei loro sensi, non per dare ma sopratutto per riceverne soddisfazione, altrimenti se così non fosse stato, se fossero stati amanti sensibili e altruisti e non rapinatori, non le avrebbero mai sottomesse. L’evidenza sta nel fatto che per garantirsi una stabilità che da soli non hanno, invece di evolversi dotandosi di una loro propria direzione esistenziale, hanno scelto la via più semplice e brutale: la predazione e il parassitismo attaccandosi e sfruttando la stabilità innata che ogni femmina ha in sé, avendo la certezza esistenziale generatrice ed anche una relazione più intima ed intelligente con l’intelligenza della Vita…ciò che definiamo Natura. 
Persino le menti illuminate di filosofi come quelli greci antichi sono cadute nella mistificazione evidente della realtà ignorando e disprezzando le capacità intellettive delle donne che non solo non sono inferiori agli uomini ma li superano in molte espressioni di intelligenza pratica e speculativa ed anche in intuito e percezione. Tant’è che un altro aspetto vergognoso del crimine millenario maschile è stato quello dell’aver sempre inibito, represso e impedito le loro attitudini intellettuali e artistiche e aver steso un velo di oblio sul pensiero storico femminile, imponendo anche alla scienza un carattere arbitrario e prepotente maschile.

È quindi la paura del maschio la causa primaria di questa immane ingiustizia che risiede nella natura stessa di un animale che anche se non è dotato di zanne ed unghie di fatto, le possiede nel suo cervello e che lo rendono il predatore più feroce e prepotente che sia mai esistito su questo pianeta. Nella combinazione nefasta degli elementi paura, vuoto, forza fisica e capacità aggregante degli uomini insieme alla predisposizione della mente umana a distorcere le evidenze a proprio vantaggio, risiede la fonte di questa persistente vergognosa ingiustizia che le donne ancora subiscono dal pensiero circoscritto della maggior parte dei popoli e che in tutte le epoche e culture ha assunto forme e dimensioni mostruose e nel tempo ha causato e causa sofferenze immense a loro danno. Senza questa consapevolezza le cose non cambieranno di molto e per molto tempo, sempre se la inarrestabile follia predatrice e distruttiva umana consentirà a questa specie ed al mondo di avere ancora un po’ di tempo per cambiarle. Ennio Romano Forina